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martedì 10 Dicembre 2024
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Covid, Mandelli in Parlamento: “Dai farmacisti contributo immenso, ora le semplificazioni”

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Roma, 4 novembre – Le norme all’esame del Parlamento per la semplificazione del lavoro in farmacia, pienamente concordate con la Federazione nazionale degli ordini dei medici e prive di oneri aggiuntivi per i conti pubblici, se approvate aiuterebbero molto i farmacisti nello svolgimento del loro lavoro e aiuterebbero anche i cittadini. Un esempio per tutti, l’utilizzo dei test Pcr nelle farmacie: “Con un semplicissimo esame del sangue si riuscirebbe a capire se il paziente ha un’infezione batterica o virale per sapere così con certezze se è utile o meno il ricorso all’antibiotico. Sarebbe una risposta straordinaria, la prima in Europa, contro quella che sarà la più grossa problematica sanitaria dei prossimi anni, quella legata all’antibiotico-resistenza”.

Con  questo appello a completare l’iter dei provvedimenti all’esame di Camera e Senato che prevedono l’ampliamento dei servizi offerti dalle farmacie allo scopo di rafforzare ulteriormente la rete dell’assistenza territoriale, che proprio nelle farmacie (pandemia docet) ha uno dei suoi asset di punta, il presidente della Fofi Andrea Mandelli (nella foto), ha concluso la sua audizione, lo scorso 29 ottobre, davanti alla Commissione bicamerale d’inchiesta sull’emergenza Covid.

L’occasione ha permesso al presidente della Fofi, di ripercorrere l’enorme contributo che farmacie e farmacisti hanno assicurato al Paese durante l’emergenza pandemica, fin dalle prime, drammatiche fasi, quando in pratica furono gli unici presidi e gli unici professionisti sanitari a garantire ai cittadini comprensibilmente disorientati e spaventati un punto di riferimento dove cercare risposte e indicazioni.  Un impegno straordinario, passato attraverso la “normale” (che però con l’infuriare del virus tanto normale non era…) dispensazione dei farmaci sul territorio alla produzione galenica e lo sconfezionamento di un bene diventato indispensabile (e introvabile), le mascherine,  ma anche attraverso il recupero delle bombole per l’ossigeno e la messa a punto (grazie ai farmacisti ospedalieri) di procedure per la somministrazione di farmaci a pazienti intubati e pronati, fino ad arrivare al grande contributo assicurato nella tracciatura dei contagi e ai milioni di green pass messi a disposizione dei cittadini dalle farmacie in maniera del tutto gratuita.  E poi il ruolo decisivo nell’implementazione della distribuzione per conto, per evitare gli accessi inevitabilmente pericolosi in ambienti ospedalieri correlati alla distribuzione diretta. A coronamento del tutto, l’eccezionale contributo fornito (facendosi carico di provvedere a un’adeguata formazione preventiva) anche alla campagna vaccinale contro il Covid.

Un lavoro immenso, ha ricordato Mandelli, portato instancabilmente avanti durante gli anni dell’emergenza senza mai fermarsi, neanche nei periodi più difficili, epagato a caro prezzo anche in termini di vite umane, con più di 30 farmacisti morti per Covid, nella maggior parte dei casi contratto durante il servizio. Un lavoro che le stesse istituzioni non hanno potuto fare a meno di riconoscere e premiare, conferendo alla professione la medaglia d’oro al merito della Sanità pubblica, nell’aprile del 2023, per “l’impegno profuso nell’erogazione, con tempestività ed efficacia, dei servizi fondamentali per fronteggiare l’emergenza sanitaria”.

Tutto questo, in dettaglio, Mandelli lo ha ricordato ai parlamentari della Commissione parlamentare d’inchiesta. Il video integrale del suo intervento è disponibile qui.

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