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martedì 10 Dicembre 2024
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Sisac, il Comitato di settore Regioni-Sanità conferma ai vertici operativi Caroli e Maritati

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Roma, 12 novembre – La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha nominato il coordinatore e il vicecoordinatore della Sisac, la Struttura tecnica interregionale per i rapporti con il personale convenzionato con il Ssn che – tra gli altri – si occupa anche dell’accordo convenzionale nazionale con le farmacie territoriali. Nelle due posizioni apicali sono stati confermati rispettivamente Marco Caroli (nella foto) e Antonio Maritati.

Si tratta di un passaggio importante per garantire continuità al lavoro avviato sui rinnovi degli Accordi nazionali riguardanti il personale sanitario della medicina convenzionata.

“In un momento storico come quello che stiamo attraversando” commenta il presidente del Comitato di Settore Regioni Sanità, Marco Alparone (nella foto), che è vicepresidente e assessore al Bilancio e Finanza della Regione Lombardia, “dobbiamo investire sulla medicina territoriale assicurando interventi volti alla valorizzazione del personale e all’attrattività del servizio sanitario e con esso della medicina generale, della medicina specialistica ambulatoriale, veterinaria e altre professionalità, della pediatria di libera scelta e delle farmacie pubbliche e private”.

“I rinnovi contrattuali costituiscono una leva importante” ha concluso Alparone “e siamo già al lavoro per avviare la prossima stagione contrattuale”.

La scelta di continuità operata dal Comitato di settore con la conferma di Caroli e Maritati sembra in effetti andare proprio in direzione di una spedita prosecuzione nel lavoro di definizione degli accordi. Per la convenzione con le farmacie, l’interlocuzione tra Sisac e sigle di settore è stata riavviata nello scorso mese di ottobre, con la condivisione di alcuni punti basilari, come la necessità di una ricognizione delle diverse modifiche, tra leggi e decreti, che negli ultimi anni hanno interessato ruolo e funzioni delle farmacie e che in qualche modo dovranno essere integrate all’interno della convenzione. Che, ovviamente, non potrà prescindere da un più compiuto riconoscimento, alla luce della “farmacia dei servizi”, del ruolo strutturale ormai raggiunto dalle farmacie di comunità come elementi fondanti della sanità pubblica.

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