Roma, 15 novembre – C’è voluto più di un quarto di secolo, ma alla fine è finalmente stata approvata in Conferenza Stato-Regioni l’intesa sul nuovo decreto del ministero della Salute, di concerto con il Mef, che modifica il Dm 23 giugno 2023, meglio noto come “Decreto Tariffe”. Che ancora non aveva provveduto ad aggiornare disposizioni incrostate di anni, risalenti ai tempi in cui gli smartphone dovevano ancora arrivare, Putin diventava per la prima volta presidente della Russia, e nessuna all’epoca poteva immaginare che la sua era in realtà l’investitura di uno zar, e nasceva a Seattle il movimento no-global. A farlo sarà il nuovo decreto, che entrerà in vigore dal 30 dicembre 2024 e – appunto – aggiornerà dopo 28 anni il nomenclatore delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e, dopo 25 anni, quello dell’assistenza protesica, fermi rispettivamente al 1996 e al 1999.
Lea, ok della Stato-Regioni al nuovo decreto tariffe, aggiornate 1113 voci del nomenclatore
Lo comunica una nota ufficiale dello stesso ministero della Salute, precisando che rispetto al dm del 2023, vengono aggiornate 1.113 tariffe associate alle prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica sulle 3.171 che compongono il nomenclatore, ovvero il 35% del totale. Rispetto alle tariffe vigenti (2012), l’impatto in termini di incremento delle risorse messe a disposizione dal Governo raggiunge i 550 milioni di euro. L’adozione del nuovo nomenclatore rispetto invece a quello pubblicato nel 2023, avrà un impatto di 147,3 milioni di euro per la finanza pubblica che si tradurrà in rimborsi più congrui riconosciuti a tutti gli operatori, pubblici e privati.
Il ministero della Salute, si legge nella nota, ha elaborato in pochi mesi il nuovo nomenclatore, adeguando le tariffe sulla base di una metodologia che ha considerato, da un lato, i valori tariffari attualmente vigenti nelle 21 Regioni e Province autonome, e – dall’altro – il costo pieno delle prestazioni grazie alla collaborazione di strutture pubbliche e private sul territorio nazionale.
Grazie alle numerose interlocuzioni tecniche avviate con le organizzazioni più rappresentative nei diversi settori interessati, spiega il comunicato diramato dal ministero, si è giunti ad una proposta approvata dalla Commissione nazionale tariffe a cui partecipano rappresentanti delle Regioni, del Mef e di Agenas.
L’entrata in vigore del decreto tariffe è essenziale perché assicura su tutto il territorio nazionale la piena erogazione dei nuovi Lea (Dpcm 2017), superando le disomogeneità assistenziali tra i cittadini che potranno finalmente usufruire in ogni area della nazione di prestazioni al passo con le innovazioni medico scientifiche per la specialistica ambulatoriale e per la protesica.
Tra le novità per la specialistica ambulatoriale, la nota del ministero evidenzia: l’erogazione omogenea su tutto il territorio delle prestazioni di procreazione medicalmente assistita incluse nei Lea; prestazioni per la diagnosi o il monitoraggio della celiachia e malattie rare; prestazioni indispensabili ad approfondimenti diagnostici strumentali di alta precisione nell’ambito della diagnostica per immagini in grado di consentire diagnosi più rapide ed affidabili; enteroscopia con microcamera ingeribile, screening neonatali.
Viene anche introdotta la consulenza genetica per coloro che si sottopongono a una indagine utile a confermare o a escludere un sospetto diagnostico e si aggiornano le prestazioni di radioterapia assicurando a tutti gli assistiti l’erogazione di prestazioni altamente innovative come la radioterapia stereotassica, adroterapia e radioterapia con braccio robotico.
Tra le prestazioni previste per l’assistenza protesica: ausili informatici e di comunicazione (inclusi i comunicatori oculari e le tastiere adattate per persone con gravissime disabilità); apparecchi acustici a tecnologia digitale; attrezzature domotiche e sensori di comando e controllo per ambienti; arti artificiali a tecnologia avanzata e sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo.
L’adozione del nuovo nomenclatore tariffario, oltre a garantire, l’accesso ai nuovi Lea permette di procedere con l’aggiornamento degli stessi Livelli essenziali di assistenza contenuto in due decreti (un dm e un dPCM) già predisposti dal ministero della Salute. Questi provvedimenti assicurano un ulteriore ampliamento del diritto alla tutela della salute dei cittadini inserendo nuove importanti prestazioni all’interno dei Lea tra cui l’estensione degli screening neonatali a ulteriori patologie tra cui la Sma, e incrementeranno di 700 milioni di euro rispetto al 2012 le risorse a disposizione per l’assistenza ambulatoriale e protesica.
Il ministero della Salute, inoltre, ha proposto l’inserimento in Legge di bilancio di un provvedimento che permetterà di aggiornare le tariffe già nel corso del 2025. La stessa norma contiene, inoltre, la revisione della metodologia per l’aggiornamento continuo delle tariffe (con cadenza biennale) riferite alle prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica, di assistenza ospedaliera per acuti e per il post-acuto da basare sull’analisi dei costi rilevati in un panel di strutture sanitarie pubbliche e private su tutto il territorio nazionale consentendo così un più tempestivo allineamento tra i costi e le tariffe riconosciute agli operatori pubblici e privati.