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martedì 10 Dicembre 2024
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Farmaci, partita la campagna Aifa-ministero della Salute contro l’abuso di antibiotici

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Roma, 21 novembre – Ha preso il via la campagna nazionale (qui lo spot) per l’uso consapevole degli antibiotici, presentata ufficialmente a Roma due giorni fa dal ministro della Salute Orazio Schillaci (nella foto) e dal presidente dell’Aifa Robert Giovanni Nisticò, insiemeal conduttore televisivo Massimiliano Ossini, testimonial dell’iniziativa di sensibilizzazione (nella foto del titolo).

“Non bisogna assumere antibiotici se non è necessario perché altrimenti si contribuisce a rendere i batteri più resistenti rendendo meno efficaci i medicinali. Con questa campagna vogliamo sensibilizzare i cittadini affinché seguano sempre la prescrizione del medico” ha spiegato il titolare del ministero illustrando l’azione di informazione e responsabilizzazione avviata dal ministero. “Ognuno di noi può essere d’aiuto nella lotta all’antibiotico-resistenza che è un’emergenza a livello globale.”

“L’uso scorretto di antibiotici è uno dei fattori più importanti – ma non l’unico – dell’antibiotico-resistenza, che ogni anno determina in Europa circa 35.000 decessi all’anno, un terzo dei quali purtroppo in Italia” ha continuato il ministro. “È importante, quindi, che i cittadini comprendano i rischi che si celano dietro un uso eccessivo di antibiotici e quanto sia controproducente una terapia fai-da-te”.

Il titolare della Salute ha anche voluto ricordare che la formazione e l’informazione “sono tra le direttrici principali del Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-resistenza 2022-2025, un’attività che per questo Governo è strategica e che può dare risultati solo se può contare su finanziamenti consistenti. Questo Governo ha stanziato 40 milioni di euro l’anno, dotando per la prima volta il piano di fondi strutturali per tutto il triennio”.

La battagli contro l’Amr, però, deve essere combattuta anche sul terreno dell’innovazione e della ricerca. “Penso – ha sottolineato al riguardo Schillaci –  “all’importanza di promuovere l’uso di test diagnostici rapidi, per migliorare l’appropriatezza prescrittiva o, soprattutto, alla necessità di favorire le innovazioni farmacologiche per poter disporre di nuovi antibiotici. A questa necessità abbiamo iniziato a dare risposte, mettendo a disposizione di una partnership internazionale 21 milioni di euro nel prossimo triennio per lo sviluppo di nuovi antibiotici, diretti a stimolare l’interesse dell’industria a investire nella ricerca (incentivi push). E siamo al lavoro già nell’ambito di questa finanziaria per individuare strumenti per ridare attrattività al mercato”.

La presentazione della campagna è avvenuta nell’ambito della Settimana mondiale sull’uso consapevole degli antimicrobici, che si tiene dal 18 al 24 novembre, promossa dal Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), nell’ambito della più ampia Settimana mondiale di sensibilizzazione sulla resistenza antimicrobica (World AMR Awareness Week), in collaborazione con l’Organizzazione mondiale per la salute animale (Woah), l’agenzia dell’Onu per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep) e ha come obiettivo la sensibilizzazione sulla minaccia rappresentata dalla resistenza agli antimicrobici (antibiotici in testa) e sull’importanza di un loro uso prudente.

A spiegare quale terribile minaccia l’Amr rappresenti per l’intera popolazione del pianeta, basta qualche cifra: nella sola Europa, sono 670mila/l’anno le infezioni di batteri resistenti alle cure che causano 35mila decessi, 12mila dei quali in Italia; nel biennio 2022-23 in Italia sono stati 430mila i ricoverati che hanno contratto un’infezione: l’8,2% contro una media Ue del 6,5%, dato che conferma il ritardo dell’Italia in materia di contrasto all’antibiotico-resistenza; ancora, in Italia sono stati somministrati antibiotici al 44,7% dei degenti contro una media europea del 33,7%; si potrebbero ridurre del 30% le infezioni facendo più prevenzione negli ospedali e riducendo i consumi di antibiotici. Tra le 135 e le 210mila infezioni nosocomiali evitabili con maggiori accorgimenti igienici. Ultimo ma certamente non ultimo, in Italia desta preoccupazione la ripresa, a partire dal 2022, del consumo di antibiotici, aumentato del 6,4% nel 2023 rispetto all’anno precedente; la prevalenza aumenta con l’avanzare dell’età, raggiungendo il 60% negli over 85.

Sul fenomeno dell’antibiotico-resistenza, l’Aifa ha realizzato un articolato dossier che – per chi non lo avesse ancora fatto, è certamente utile consultare:è disponibile a questo link.

 

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