Roma, 21 novembre – L’Ordine dei farmacisti di Roma ha inviato una lettera ai ministri della Salute e della Pubblica amministrazione, Orazio Schillaci e Paolo Zangrillo (nella foto) e al sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, per chiedere di porre mano alla situazione di oggettiva sperequazione nella quale sono costretti a operare i dirigenti biologi, chimici, farmacisti e medici dipendenti dell’Aifa.
La nota, a firma del presidente Emilio Croce, evidenzia come la legge 3/2018 – che ha “collocato nel ruolo della Dirigenza sanitaria i dirigenti biologi, chimici, farmacisti e medici del Ministero della Salute” con la finalità di contribuire al miglioramento della salute pubblica, non sia a tutt’oggi applicata alle stesse figure professionali dipendenti dell’Aifa, i quali, benché “svolgano un ruolo cruciale nella gestione della salute pubblica, non sono inquadrati – evidenzia la lettera – ” nel ruolo unico dei Dirigenti sanitari e conseguentemente non percepiscono l’indennità di esclusività”.
Un’evidente e incomprensibile disparità di trattamento che già nello scorso mese di giugno aveva spinto la Fondazione Noopolis, presieduta dal vicepresidente dell’Ordine dei Farmacisti di Roma Giuseppe Guaglianone, ad accendere un riflettore sul problema, organizzando un incontro al Nobile Collegio Chimico Farmaceutico (nella foto del titolo, un momento di quell’evento). Tema che l’Ordine di Roma ha preso a cuore e “mantenuto in caldo”, facendosi promotore di un tavolo tecnico al quale hanno partecipato nello scorso mese di ottobre rappresentanti degli Ordini dei biologi, chimici, farmacisti e dei medici, nonché rappresentanti della dirigenza sanitaria dell’Aifa.
Facendo seguito alla condivisione registrata nelle occasioni appena ricordate in ordine alla necessità di sanare la situazione, l’ente di rappresentanza professionale dei farmacisti romani ha preso carta e penna e chiesto alle autorità di governo “di mettere in atto tutte le azioni utili a promuovere il riconoscimento del ruolo unico ai dirigenti sanitari ovunque essi operino, nel caso di specie di intraprendere azioni costruttive presso la Presidenza Aifa affinché detto riconoscimento venga operato a breve, a tutela dei colleghi che svolgono un ruolo fondamentale a garanzia della salute pubblica ed in applicazione di quanto prescritto dall’art. 32 della Costituzione”.