Roma, 22 novembre – In Italia passano gli anni e cambiano i tempi, ma almeno una cosa rimane sempre uguale a se stessa: lo scarto dei numeri relativi alla partecipazione a pubbliche manifestazioni (siano esse uno sciopero, un comizio politico o un corteo di protesta) dichiarati da chi quelle manifestazioni le aveva organizzate e le forze dell’ordine pubbliche e/o le istituzioni contro le quali erano rivolte.
Figurarsi se poteva fare eccezione a questa regola non scritta ma ferrea lo sciopero generale proclamato il 20 novembre scorso da Anaao Assomed, Cimo Fesmed e Nursing Up che ha portato medici, dirigenti sanitari, infermieri e professionisti vari della sanità ad astenersi dal lavoro per protesta contro i contenuti del ddl Bilancio 2025.
Le sigle sindacali, sulla base delle informazioni in arrivo dai territori, hanno dichiarato che l’adesione allo sciopero ha raggiunto percentuali “molto alte, fino a punte dell’85% compresi gli esoneri previsti per legge”. Un successo che le sigle promotrici dell’azione sindacale hannp definito “un segnale importante che dovrebbe far riflettere sulle condizioni di lavoro inaccettabili negli ospedali di tutta Italia e sulla condivisione delle ragioni della protesta da parte dei colleghi“.
Di tutt’altro tenore e con ben altri numeri il comunicato stampa diffuso ieri dal ministero della Salute, con le dichiarazioni del titolare del dicastero Orazio Schillaci (nella foto): “I numeri pubblicati sul sito del Dipartimento della funzione pubblica indicano un’adesione esigua, poco al di sopra dell’1%, allo sciopero di ieri proclamato da alcuni sindacati” afferma il ministro. “Percentuale lontana da quella dichiarata dalle organizzazioni e che peraltro è in linea con quella dello sciopero indetto lo scorso anno, dalle stesse sigle, che si è fermato a un’adesione del 3%. Medici e infermieri sono consapevoli del lavoro che stiamo portando avanti, nonostante le tante difficoltà, e a loro va il mio ringraziamento per la professionalità e l’abnegazione con cui si dedicano alla cura dei cittadini. Continueremo a fare tutto il possibile per ripagare questo impegno”.