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venerdì 14 Febbraio 2025
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In aree interne 1,5 mln di diabetici, appello Fesdi all’Anci: ‘Comuni siano diabetes friendly’

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Roma, 22 novembre – I comuni delle cosiddette aree interne del Paese, anche se periferici, non ci stanno a essere confinati in una condizione di marginalità, dal momento che è proprio in questi centri che vive più di un quinto (22%) della popolazione del Paese, 13 milioni di abitanti distribuiti su circa 4.000 amministrazioni comunali. Una quota considerevole di italiani che non vogliono davvero correre il rischio di derive di emarginazione sociale, con il mancato rispetto dei loro diritti fondamentali, su tutti quello alla salute.

Una cartina al tornasole dei pericoli da evitare è rappresentata dalle persone con diabete: in Italia sono circa 4 milioni e un milione e mezzo risiedono nelle aree interne dove la maggiore difficoltà nel raggiungere i servizi sanitari può impattare negativamente sull’equità di accesso alle cure diabetologiche.

Per fare luce su questi temi, la Fesdi, la  Federazione delle Società diabetologiche italiane Amd-Sid, in occasione della 41a Assemblea nazionale dell’Anci (l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, che ha rinnovato il suo presidente, eleggendo Gaetano Manfredi, primo cittadino di Napoli, nella foto), ha presentato ai comuni italiani la campagna di sensibilizzazione Facciamo squadra attorno al diabete nel corso di un incontro dedicato al tema del benessere e della salute nelle città.

Da diabetologi è arrivata un’esortazione allo sviluppo di politiche che favoriscano l’accesso alle cure in modo equo sul territorio nazionale per la gestione delle patologie croniche, attraverso una più efficace assistenza di prossimità per costruire insieme un nuovo modello di città, da quelle grandi ai piccoli centri, che consideri amiche le persone con diabete, rinnovando in questo modo la piena collaborazione che già da alcuni anni vede Fesdi e gli 8 mila comuni rappresentati dall’Anci uniti dall’obiettivo di migliorare la qualità di vita delle persone con diabete e dei cittadini.

Fesdi  suggella questa collaborazione con la presente all’Assemblea Anci – aperta al Lingotto di Torino il 20 novembre, si chiuderà oggi –  anche con uno stand nel quale i diabetologi della Federazione sono a disposizione di tutti i partecipanti per l’esecuzione di screening del diabete e per fare informazione su una patologia cronica che rappresenta una delle principali emergenze sanitarie del momento.

“Mantenere aperto un dialogo costante con i Comuni è per noi di fondamentale importanza” dichiara Riccardo Candido, presidente di Fesdi e Amd (nella foto). “Non solo con le metropoli e le grandi aree urbane, dove pure risiede circa la metà degli italiani con diabete, ma anche con i piccoli comuni delle aree interne. In questi territori vivono soprattutto anziani, si pensi che oltre un residente su 4 ha almeno 65 anni, la fascia di popolazione in cui il diabete è più diffuso. Quella delle aree periferiche è una fragilità legata all’età e anche alla penuria di opportunità formative, culturali ed economiche, che sappiamo essere terreno fertile per il diabete. Digitalizzazione, telemedicina, collaborazione tra medicina del territorio e specialisti, integrazione tra politiche nazionali e locali sono leve strategiche per costruire una rete di servizi sanitari di prossimità, che permetta ai cittadini di curarsi ‘vicino a casa’. Con la campagna Fesdi Facciamo squadra attorno al diabete, di cui i Comuni possono essere partner strategici, ci auguriamo di contribuire al risultato di una maggiore equità socio-assistenziale su tutto il territorio nazionale”.

“Le difficoltà orografiche e geografiche del Bel Paese non devono diventare fattori che ostacolano l’accesso ai servizi necessari alla cura e causa di povertà e desertificazione sanitaria” sottolinea Raffaella Buzzetti, presidente della Sid (nella foto). “Le aree interne e montane sono quelle che stanno pagando lo scotto dello spopolamento e ospitano spesso persone anziane e fragili prive di supporto sociale e servizi socio-assistenziali. Di queste molte sono donne che pagano il prezzo della maggiore longevità e trascorrono una lunga parte della vita in solitudine. A queste persone dobbiamo dedicare una attenzione particolare perché non siano invisibili e vengano raggiunte da tecnologie e servizi territoriali”.

I vertici Fesdi non hanno voluto far mancare le loro congratulazioni al nuovo presidente dell’Anci, rinnovando la disponibilità della Federazione a lavorare insieme. “Siamo certi che la sinergia attivata con i comuni italiani continuerà anche con Gaetano Manfredi” dichiarano   Candido e Buzzetti “al quale auguriamo buon lavoro, nella convinzione che temi come la salute nelle città, la prevenzione e la prossimità socio-sanitaria resteranno ancora nell’agenda dell’Anci”.

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