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martedì 10 Dicembre 2024
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Aifa, spesa farmaci gennaio-giugno 2024, acquisti diretti 2,2 miliardi oltre il tetto

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Roma, 28 novembre – Nel primo semestre 2024 la spesa farmaceutica per acquisti diretti, composta soprattutto da medicinali a dispensazione ospedaliera, in Italia è stata di 7,687 miliardi di euro, pari all’11,59% del Fondo sanitario nazionale. In valori assoluti, secondo quanto emerge dal  Monitoraggio Aifa della spesa farmaceutica nazionale e regionale per il periodo gennaio-giugno, lo scostamento rispetto al tetto di spesa programmato supera i due miliardi (2,181). Per contro, l’andamento della spesa convenzionata che “passa” nelle farmacie del territorio segue tutt’altro andamento, attestandosi a 296 milioni, sotto il tetto di spesa programmato. Anche questa posta di spesa, però, al netto del payback, segna un leggero incremento (+0,6%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, anche per effetto – spiega l’Aifa – del nuovo criterio di remunerazione delle farmacie introdotto dalla Finanziaria 2024.

Cresce significativamente (+20,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) la spesa per i farmaci innovativi, attestandosi a 502 milioni, mentre cala del 9,9% la spesa per i medicinali di fascia C acquistati dalle Regioni, pari a 389 milioni.  E i cittadini continuano a sborsare di tasca loro cifre rilevanti (545 milioni) per il pagamento del differenziale di prezzo tra i medicinali generici (meno costosi) e gli originator.

“L’andamento della spesa per acquisti diretti non deve sorprendere, visto che già lo scorso anno nel primo semestre si era registrato uno scostamento del 10,88% rispetto al tetto di

spesa programmato, inferiore di appena lo 0,6% rispetto a quello registratosi in questa prima metà dell’anno” è il commento del presidente dell’Aifa, Robert Nisticò (nella foto). “L’incremento di spesa, come nei precedenti monitoraggi, risente soprattutto della crescita di quella per i farmaci oncologici a uso ospedaliero. L’Aifa utilizza tutti gli strumenti a sua disposizione per il controllo della spesa, a cominciare dalla contrattazione dei prezzi, tra i più bassi d’Europa, per finire con le complesse procedure di ripiano in base al meccanismo del payback, che porteranno quest’anno nelle casse dello Stato circa 2 miliardi di euro” continua il presidente dell’agenzia regolatoria nazionale. “Ma è chiaro che la spesa per gli acquisti diretti è condizionata anche dall’assegnazione dei budget nelle singole aziende ospedaliere e dai controlli sulle prescrizioni. Quello a cui stiamo assistendo in Italia è un andamento che non si discosta dalla crescita registrata in tutti i Paesi avanzati, perché la ricerca corre veloce, ma ha un costo” conclude Nisticò. “Così come incide l’invecchiamento della popolazione, che va di pari passo con l’accrescimento dei bisogni assistenziali. Ciò non toglie che, come dimostrano i dati del nostro Rapporto OsMed da poco pubblicato, ci sia ancora da lavorare in termini di appropriatezza e aderenza alle terapie”.

 

Monitoraggio spesa farmaceutica nazionale e regionale – gennaio-giugno 2024

 

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