Roma, 29 novembre – Un anno, il 2024, che con buona pace dello stigma nefasto che accompagna gli anni bisestili, per MondoFarmacia, l’associazione di farmacisti romana nata da un’intuizione e i relativi input di Franco Caprino e coordinata da Nino Annetta, è stato denso di impegni, iniziative, convegni e non poche soddisfazioni. Al punto che l’ormai consolidato sodalizio professionale ha deciso di suggellarlo, nella serata di martedì 26, con un appuntamento decisamente eterodosso, Farmacrea, titolo scelto per sottolinearne fin da subito l’alterità rispetto alla convegnistica di categoria, alterità peraltro ribadita dal sottotitolo Progettualità, dibattito, arte e cultura.
La formula volutamente aperta e poco definita della serata, svoltasi al Caffè Letterario di via Ostiense a Roma, deve avere in ogni caso acceso la curiosità di molti farmacisti, almeno a giudicare dalla loro grande affluenza a un evento che prometteva di unire l’arte e la cultura al mondo della farmacia. Promessa alla fine mantenuta, grazie anche al progetto artistico collettivo (seguito da Claudio Papetti) che per la prima volta in Italia ha provato a coniugare e a fare interloquire il mondo farmaceutico e l’arte contemporanea, discipline raramente incrociatesi finora. Giovani artisti emergenti, insieme ad altri con alle spalle percorsi già consolidati (come Patrizia Genovesi, fotografa, regista e sceneggiatrice che nel suo palmarès vanta anche la pubblicazione da parte della Nobel Prize Organization di una serie di suoi ritratti fotografici di scienziati vincitori del Premio), hanno affrontato i temi della salute, della scienza e della professione del farmacista mantenendo sempre un dialogo con i farmacisti presenti, in un confronto decisamente nuovo e insolito ma alla fine rivelatosi di grande interesse, in un clima reso ancora più suggestivo dalle proiezioni di video creati anche da giovani farmacisti.
Il carattere volutamente originale della serata, con qualche tratto di bizzarria alla Hellzapoppin’, non ha tuttavia impedito di indirizzare l’attenzione dei partecipanti, approfittando anche del clima di particolare e sentita collegialità instauratosi nell’occasione, verso i temi più stringenti del dibattito professionale. Particolarmente fecondo è stato il serrato dibattito instaurato dai farmacisti presenti (più di 200) con Giuseppe Guaglianone, vicepresidente dell’Ordine dei farmacisti di Roma (nella foto del titolo in un momento del suo intervento), che ha risposto con grande disponibilità alle tantissime domande e sollecitazioni dei colleghi sulle questioni più attuali della professione farmaceutiche, anche quelle più divisive e dense di criticità.
Altro aspetto davvero qualificante, anche in ragione del motore che lo ha generato, ovvero la libera decisione di chi era presente al Caffè Letterario, sono state le micro-tavole rotonde avviate e animate nella serata da piccoli gruppi di farmacisti, dove ciascuno ha avuto modo di esprimere in piena libertà il suo pensiero e i suoi punti di vista su diversi aspetti della professione, confrontandosi e discutendo apertamente con i colleghi.
Una formula difficile (anzi: impossibile) da definire, quella di Farmacrea, ma certo molto vitale, energetica e stimolante, libera da ogni formalismo e aperta al confronto con il nuovo, in un clima provo di qualsiasi ingessatura o formalismo. Un tentativo riuscito di proporre momenti di aggregazione più in linea con il mood che MondoFarmacia è riuscita ad affermare negli anni, quello di un’associazione che è in primo luogo una comunità di colleghi e di sodali che condividono gli stessi principi, a partire da quello sacro del rispetto incondizionato degli altri, dove l’apertura, il confronto, gli scambi di idee franchi e senza paludamenti sono la moneta ufficiale circolante e valida negli scambi con tutti i colleghi, quale che sia la componente della professione a cui appartengono.
“Il riuscito esperimento di Farmacrea, privo di ogni formalità, ha confermato che un altro modo fare associazione è possibile” ha voluto spiegare alla fine Annetta, che molto ha creduto – così come tutto il consiglio direttivo dell’associazione – nella necessità di portare innovazione anche nei momenti ed eventi pubblici di aggregazione, sperimentando formule aperte alla necessità di uscire dall’hortus clausus della farmacia per aprirsi al mondo nella sua molteplicità e diversità, raccogliendo ogni stimolo utile a migliorarsi come professionisti ma anche come persone.
“A Mondofarmacia siamo convinti che il dovere di chi dà vita a un soggetto plurale come la nostra associazione è quello provare ogni giorno a fare tutti insieme un passo in avanti, anche piccolissimo, verso gli obiettivi comuni. Credo di poter ragionevolmente affermare” ha concluso il coordinatore di Mondofarmacia “che Farmacrea sia stato un passo in avanti, soprattutto a livello di formula e di linguaggio, nel proporre all’esterno ciò che siamo e facciamo. E credo anche di poter dire, visto l’esito di questa prima serata, che Farmacrea non resterà priva di seguito”.
L’idea che si sta facendo strada nel consiglio di MondoFarmacia, in effetti, è quella di far diventare Farmacrea un format fisso dell’associazione. E sembra che qualcuno si stia già rimboccando le maniche per cercare di capire come rendere ancora più ricca e interessante la prossima edizione.