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martedì 14 Gennaio 2025
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Iss, i dati 2023 sull’Hiv: tornano a crescere le diagnosi, Lazio regione più colpita

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Roma, 3 dicembre – Dopo il picco negativo del 2020, tornano a salire in Italia le nuove diagnosi di Hiv, come attestano i dati appena pubblicati dal Centro operativo Aids dell’Iss diretto da Barbara Suligoi (nella foto). Nel 2023 i contagi sono tornati vicini ai livelli pre- Covid, con il Lazio che guadagna il poco invidiabile primato di Regione con la maggiore incidenza dei casi, che trovano terreno fertile soprattutto nei maschi compresi nella fascia d’età 30-39 anni.

“Questo trend è indicativo, e va di pari passo con l’andamento delle altre infezioni a trasmissione sessuale, che sono in aumento soprattutto tra i giovani” spiega Suligoi. “È necessaria una maggiore sensibilizzazione sia sulle norme di prevenzione che sull’accesso al test: dal 2015 è in continuo aumento la quota di persone a cui viene diagnosticata tardivamente l’infezione da Hiv (con bassi linfociti CD4 o con Aids); nel 2023, due terzi degli eterosessuali, sia maschi che femmine, e più della metà degli Msm scoprono di essere Hiv positivi quando il loro sistema immunitario è già compromesso (valori di linfociti CD4 bassi), un segno che il contagio è avvenuto da diverso tempo e che la malattia è in fase avanzata”.

Le nuove diagnosi di Hiv, riferiscono i dati dell’Iss, sono state lo scorso anno  2349, in aumento rispetto alle 2140 del 2022 e non troppo lontane dalle 2510 registrate nel 2019. Di queste oltre il 40% è avvenuta quando la conta dei linfociti CD4 era inferiore a 350, un valore che indica un arrivo tardivo alla diagnosi.

Per quanto riguarda l’Aids, le nuove diagnosi sono state lo scorso anno 532, in aumento rispetto alle 444 dell’anno precedente (nel 2019 erano state 647).  Per i maschi la fascia d’età 30-39 anni è quella che ha una maggiore incidenza di nuove diagnosi. Per quanto riguarda invece le donne, la maggiore incidenza di nuove diagnosi si registra nella fascia d’età 20-29 anni.

A livello regionale la maggiore incidenza di nuove diagnosi si è avuta nel Lazio (5,5 ogni 100mila residenti), seguito da Umbria ed Emilia-Romagna (5,0). Quella minore invece si è registrata in Veneto (1,1) e nella provincia di Trento (1,8). Per quanto riguarda le modalità di trasmissione, il maggior numero di nuove diagnosi (672) è stato riscontrato in uomini che fanno sesso con gli uomini (men who have sex with men,  MsM), seguiti da maschi eterosessuali (414) e femmine eterosessuali (182).

Il motivo principale di accesso al test è risultato la Sospetta patologia Hiv correlata o sintomi Hiv, nel 35% dei casi, seguita dai comportamenti sessuali a rischio (19,6%), mentre hanno scoperto la propria sieropositività per controlli di routine o in seguito a screening o campagne informative il 12,3% di coloro che hanno avuto una nuova diagnosi nel 2023.

“Anche se, soprattutto grazie alle nuove terapie, l’Aids non rappresenta più l’emergenza sanitaria di qualche tempo fa, non dobbiamo spegnere i fari su questo problema” commenta Anna Teresa Palamara (nella foto), che dirige il Dipartimento Malattie infettive dell’Iss. “Occorre lavorare sulla prevenzione, soprattutto tra i giovani”.

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