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martedì 14 Gennaio 2025
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Agonisti Glp-1, studio italiano evidenzia possibile impiego contro l’infertilità maschile

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Roma, 9 dicembre – I cosiddetti agonisti del recettore del Glp-1, ovvero i farmaci anti-diabetici che hanno conquistato fama planetaria (e fatturati conseguenti) soprattutto nelle loro formulazioni anti-obesità, potrebbero essere efficaci anche per migliorare la motilità degli spermatozoi ed essere quindi impiegati per trattare l’infertilità maschile.

L’ennesima “virtù” di questa classe di farmaci emerge da uno studio condotto all’Università di Padova, sotto la direzione di Carlo Foresta (nella foto), professore ordinario di Endocrinologia presso la Scuola di Medicina di Padova e presidente della Fondazione Foresta, i cui risultati sono stati presentati al XXXIX Convegno di Endocrinologia e Medicina della riproduzione  tenutosi il 5 e 6 dicembre scorsi nella città veneta.

“La ricerca sta ampliando l’uso di questi farmaci non solo per obesità e diabete, ma anche per altre condizioni associate, come l’infertilità maschile“ ha spiegato Foresta, sottolineando l’importanza di esplorare nuove applicazioni terapeutiche. Secondo lo studio, il recettore del Glp-1, oltre a essere presente negli organi coinvolti nei processi metabolici, è anche presente a livello del testicolo e degli spermatozoi. Questo potrebbe giustificare il potenziale impatto positivo dei farmaci sulla fertilità maschile.

Durante lo studio, i ricercatori hanno confermato che gli uomini obesi presentano una qualità del liquido seminale ridotta, e hanno voluto verificare se queste nuove molecole potessero influire direttamente sulle cellule spermatiche. I risultati sono stati promettenti: stimolando il recettore del Glp-1 in vitro, si è registrato un aumento significativo della motilità degli spermatozoi. Questo miglioramento sarebbe dovuto a una modifica della struttura della membrana dello spermatozoo, che riduce drasticamente il colesterolo di membrana, un noto nemico della motilità spermatica.

Interventi farmacologici innovativi, come i recenti agonisti del recettore del Glp-1, rappresentano un’importante risorsa terapeutica“ ha aggiunto Foresta. Tuttavia, il ricercatore ha concluso sottolineando che questi trattamenti devono essere integrati con strategie preventive, educazione sanitaria e cambiamenti nello stile di vita. “L’attenzione verso le complicanze dell’obesità, inclusa l’infertilità maschile, sottolinea l’importanza di un approccio multidisciplinare nella gestione di questa patologia“.

Lo studio segna un passo importante nella comprensione e nel trattamento di problematiche legate alla fertilità maschile, aprendo nuove strade per il trattamento dell’infertilità e dell’obesità, che spesso sono interconnesse.

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