Roma, 17 dicembre – Lenacapavir, farmaco iniettabile in fase avanzata di sviluppo per la prevenzione dell’Hiv, è stato eletto Breakthrough of the Year 2024. La scoperta dell’anno secondo la rivista Science è dunque il principio attivo che – con una somministrazione ogni sei mesi – potrebbe rivoluzionare la profilassi pre-esposizione (PrEP) del virus dell’Aids. Una promessa supportata dai trial clinici, mentre sul fronte regolatorio “i prossimi mesi saranno cruciali per avviare l’iter approvativo” spiegano da Gilead, l’azienda produttrice del farmaco – “prima in Europa (Ema, Commissione europea) e poi nel nostro Paese (Aifa)”. Oltreoceano “una decisione in tal senso da parte della Food and Drug Administration è attesa entro il 2025”, sottolinea la compagnia biofarmaceutica statunitense.
“Il riconoscimento del potenziale terapeutico rivoluzionario del farmaco Gilead per l’Hiv da parte del mondo scientifico e accademico è il segno tangibile dell’impegno nella ricerca in questa area” rimarca con comprensibile soddisfazione Gilead dall’Italia. “Questo riconoscimento corona un anno che è stato caratterizzato dalla pubblicazione di due evidenze scientifiche importanti: a giugno 2024 lo studio Purpose 1 ha riportato un tasso di efficacia del 100% di lenacapavir per la PrEP nelle donne cisgender nell’Africa subsahariana; a settembre i risultati di un’analisi provvisoria di un secondo studio clinico fondamentale di fase 3, sperimentazione Purpose 2, che include uomini cisgender, uomini transgender, donne transgender e individui di genere non binario, hanno dimostrano che il farmaco ha ridotto le infezioni da Hiv del 96% rispetto all’incidenza di Hiv di base. I risultati, pubblicati sul New England Journal of Medicine, evidenziano il potenziale di lenacapavir come trattamento di profilassi pre-esposizione semestrale”. Il farmaco, “somministrato solo una volta ogni sei mesi, è risultato di straordinaria efficacia per la prevenzione dell’Hiv, conferendo una protezione del 100% nelle giovani in Africa e del 99,9% in gruppi di individui con diverse identità di genere in tutti i continenti”.
“Nonostante decenni di progressi l’Hiv contagia ancora più di un milione di persone all’anno e un vaccino non è tuttora disponibile” scrivono gli autori dell’articolo su Science. “Ma quest’anno il mondo ha avuto un ‘assaggio’ di ciò che potrebbe cambiare il corso della storia: un farmaco iniettabile che protegge le persone per sei mesi. Un ampio studio sull’efficacia del farmaco, su ragazze adolescenti e giovani donne africane, ha dimostrato che grazie a queste iniezioni le infezioni da Hiv sono state ridotte a zero, dimostrando un’incredibile efficacia del 100%”.