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mercoledì 12 Febbraio 2025
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Garattini: “Farmaci dimagranti, un settore che in Italia cresce senza controllo scientifico”

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Roma, 29 dicembre -L’uso (ma soprattutto l’abuso) dei nuovi farmaci dimagranti, in larga parte anti-diabetici a base di agonisti del Glp-1 che per i loro effetti anti-obesità sono stati subito convertiti in farmaci destinati al pubblico oceanico di quanti aspirano a dimagrire (meglio se svitando di fare troppi sacrifici…), comincia a sollevare qualche interrogativo al quale ha voluto dare voce, in un’intervista al quotidiano La Stampa, il fondatore e presidente dell’Istituto farmacologico Mario Negri Silvio Garattini (nella foto). Che – come suo costume – è entrato deciso nel merito della questione, evidenziando i rischi in cui incorrono i consumatori che – sulla spinta delle suggestioni della pubblicità -acquistano e usano queste medicine: “In Italia abbiamo un problema preliminare” ha esordito Garattini, riferendosi alle aziende “che hanno tutto l’interesse a far crescere il settore”  e mettono in circolo “notizie che sfuggono a ogni controllo“.

Il mercato dei farmaci dimagranti e degli integratori alimentari – secondo dati dell’Unione Italiana Food – si aggira attorno ad un valore di “4,5 miliardi di euro” che potrebbe aver raggiunto i 5 miliardi già in questo ormai declinante 2024 e un volume di circa 300 mila tonnellate di prodotti venduti, dati che che rendono quello italiano in assoluto il primo mercato europeo. Tutto – osserva Garattini – senza che ci sia alcuna base scientifica sull’effettiva efficacia di farmaci che inducono i consumatori a “mangiare in eccesso e usare dei prodotti (..) basandosi sulle promesse di una pubblicità senza controllo“

Le pubblicità sfruttano “formule indirette” per aggirare “le regole fornendo messaggi fuorvianti” che – questo l’auspicio del  presidente del Mario Negri – si spera possano essere presto oggetto di maggiori controlli perché, oltre ovviamente a danneggiare il singolo consumatore, l’abuso di questo tipo di prodotti si ripercuote inevitabilmente anche sul Servizio sanitario nazionale aumentando i costi a carico dell’intera collettività.

Entrando nel merito dei veri e propri farmaci dimagranti, Garattini spiega nel corso dell’intervista al quotidiano torinese che nel commercializzarli non si tiene mai conto dell’effettivo “rapporto con farmaci che già esistono per la stessa indicazione”. con la conseguenza che qualsiasi azienda può facilmente vendere il suo sostenendo che  “è migliore (..) perché non è possibile fare un confronto”; senza dimenticare che tendenzialmente gli studi si basano “sui marchi [e] le donne usano farmaci non studiati per loro“.

Il farmacologo mette anche in chiaro che se abbondano i proclami sull’efficienza di  questi farmaci, scarseggiano per contro le informazioni sulla tossicità, e anche a proposito dei side effects si sa poco oltre al fatto che gli effetti negativi più frequenti sono di natura gastrointestinale.  Per Garattini sarebbe necessario istituire “un’organizzazione per raccogliere informazioni sugli effetti tossici” che vada oltre all’attuale sistema delle segnalazioni volontarie che fanno sì che emergano “solo il 10%” degli effetti negativi-

Il farmacologo chiude le sue considerazioni sui nuovi farmaci dimagranti sottolinenado che da dati empirici emerge che nella maggior parte dei casi “non servono a nulla [perché] se non si è imparato a mangiare, quando si smette il trattamento si prende di nuovo rapidamente il peso perso”.

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