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venerdì 14 Febbraio 2025
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Pieri: “Non disperdere i risultati del 2024 e aprire confronto sulla carenza di farmacisti”

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Roma, 9 gennaio – Non disperdere il lascito prezioso degli importanti traguardi raggiunti nel 2024, anno certamente controverso ma anche ricco di passaggi importanti per la farmacia italiana. Questo, sintetizzato all’osso, è il messaggio che Luca Pieri (nella foto), presidente di Assofarm, sembra voler trasmettere nell’editoriale a sua firma pubblicato sull’ultimo numero del notiziario associativo.
Pieri punta in particolare i riflettori sulla firma, giunta proprio in coda all’anno, del nuovo accordo convenzionale tra Ssn e farmacie aperte al pubblico, firmato a distanza di ben 26 anni dall’ultima firma. Un traguardo che – considerato anche il lunghissimo periodo trascorso senza che si ponesse mano al rinnovo di quello che, in definiva, è il “contratto di lavoro” tra Ssn e farmacie – suona come inequivocabile conferma di come la farmacia abbia finito per guadagnarsi l’attenzione e la considerazione delle istituzioni, in passato decisamente “distratte” rispetto alle necessità di un comparto che è invece assolutamente nevralgico per il sistema di salute. .

Ma la nuova convenzione non è stato l’unico risultato portato a casa lo scorso anno: a giudizio di Pieri, va anche ricordata un’altra “svolta epocale”, ovvero l’introduzione di un nuovo modello di remunerazione delle farmacie, con l’abbandono del modello legato alla percentuale sul prezzo del farmaco e l’adozione di un sistema misto di quote fisse e variabili che, scrive il presidente di Assofarm, “valorizza l’atto professionale insieme alladispensazione dei medicinali”.

Per Pieri, insomma, sono stati compiuti “passi da gigante” in direzione della necessaria riforma del servizio farmaceutico territoriale.  Ma il percorso è tutt’altro che compiuto, perché – si legge nell”editoriale – “i  risultati fin qui raggiunti non coincidono con l’interezza degli obiettivi prefissati. Non tutto è consolidato”.

La nuova remunerazione, ad esempio, richiede non solo manutenzione ma anche aggiustamenti, dal momento che  “non è esattamente come la vorremmo e come, a nostro modo di vedere, potrebbe produrre i massimi effetti positivi su farmacie e Ssn” scrive Pieri,  determinato a vigilare attentamente, nel prossimo futuro, “sugli effetti reali che questo processo produrrà nel breve e medio periodo”.

Ma va seguito da vicino  e con attenzione anche il dossier della Farmacia dei Servizi, grande tema sul quale nei mesi scorsi si è assistito da un lato a un progressivo interesse delle Regioni, con un costante aumento delle sperimentazioni, ma dall’altro al consolidamento di un compatto forte di opposizione composta “da quei vari portatori d’interesse del settore sanitario che si oppongono alla riforma”.  In ogni caso, scrive Pieri, “la Farmacia dei Servizi, non dovrà essere ridotta a un conflitto di interessi tra farmacie, medicina generale, laboratori analisi e via dicendo. Dovrà invece essere nostro compito quello di innalzarla ad occasione di sintesi virtuosa tra tutti i player della sanità territoriale”.

Pieri, dando prova di coraggio, torna anche su una questione assai controversa e divisiva, ovvero la proposta di introdurre la figura dell’assistente farmacista per contrastare il problema, grave, della carenza di farmacisti. Una proposta che – come ricorda lo stesso Pieri – era “fondata su casi già di consolidato successo in altri Paesi europei”, ma che “è stata sbrigativamente respinta da troppi interlocutori. Avremmo preferito ricevere risposte più credibili, basate cioè su controproposte altrettanto fattibili e affidabili della nostra”.

Affermazioni, queste ultime (in particolare per gli aggettivi utilizzati, “fattibile” e “affidabile”, riferiti alla proposta di istituire la figura dell’assistente farmacista), che – c’è da scommetterci – finiranno per riattizzare il fuoco della polemica all’interno della comunità professionale dei farmacisti, soprattutto da parte di coloro che – nonostante quanto scrive Pieri – all’ipotesi di istituire la figura dell’assistente farmacista hanno opposto valutazioni contrarie tutt’altro che sbrigative e in non pochi casi ben argomentate.

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