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mercoledì 12 Febbraio 2025
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Distribuzione intermedia: “Manovra 2025, positive le prime misure ma serve molto altro”

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Roma, 10 gennaio – Un primo passo del percorso che, in una visione strategica di politica sanitaria del Governo, deve portare al risultato del rafforzamento dell’intera catena logistico-distributiva del farmaco.

Questa la positiva valutazione che in una nota congiunta  Adf e Federfarma Servizi, le sigle che rappresentano a livello nazionale la distribuzione intermedia dei farmaci, assegnano alle nuove disposizioni varate con la  legge di Bilancio 2025, che introducono  – scrivono le due associazioni – “misure indispensabili a garantire la sostenibilità del servizio della distribuzione intermedia farmaceutica nel più ampio contesto sanitario nazionale”.

“Da numerosi anni i distributori intermedi attendevano misure tangibili a supporto delle loro
aziende per garantire la sostenibilità del servizio pubblico essenziale svolto e che solo ora, con la manovra del 2025 e grazie ad una visione strategica del ministero della Salute, iniziano finalmente a realizzarsi. Si tratta di un importante segnale di attenzione da parte del Governo per la nostra categoria, che trova oggi un primo, concreto sostegno a beneficio anzitutto del bisogno di salute dei cittadini”  afferma Walter Farris (nella foto), presidente dell’Associazione distributori farmaceutici.
Inevitabile precisare, però, che le misure previste dalla legge di Bilancio 2025, pur assegnando i  grossisti di farmaci un incremento della remunerazione pari allo 0,65% sul prezzo dei farmaci Ssn di classe A, non consentono di risolvere il problema sistemico della sotto remunerazione del servizio di distribuzione intermedia, originatosi con il taglio del margine dal 6,65% al 3% determinato quindici anni fa dalla Legge 122/2010.
Anche Antonello Mirone (nella foto), presidente di Federfarma Servizi  non esita a riconoscere che “con questa manovra finanziaria la catena logistico-distributiva del farmaco trova un primo, reale sostegno. Auspichiamo che questo si configuri come l’avvio di un percorso strutturale di attenzione e valorizzazione del servizio pubblico svolto quotidianamente dai distributori intermedi. Il nostro comparto, a differenza di altri operatori, ha patito l’assenza di qualsiasi intervento a sostegno dell’indispensabile ruolo avuto anche durante l’emergenza sanitaria generata dal Covid, pur avendo continuato a garantire il servizio alla collettività con margini che da molti anni non coprono neanche i costi operativi delle aziende”.

Ribadendo l’apprezzamento per “l’attenzione che il ministero della Salute e questo Governo hanno voluto riservare alla categoria in un’ottica di efficienza del Sistema sanitario e di servizio al cittadino”, i presidenti delle due sigle nazionali della distribuzione intermedia concludono esprimendo l’auspicio “che non manchino prossime occasioni di dialogo con le istituzioni e i partners di filiera nel comune obiettivo di contribuire all’equo e universale accesso ai medicinali e ai servizi sanitari nazionali”.

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