Roma, 14 gennaio – La terza legge di Newton, il principio di azione e reazione, è scattata puntuale anche questa volta: il nuovo richiamo di Luca Pieri, presidente di Assofarm, alla figura dell’assistente farmacista (cfr. RIFday dell’8 gennaio 2025) ha infatti suscitato la puntuale reazione – come da prassi uguale e contraria – del Movimento nazionale liberi farmacisti.
La storica sigla di farmacisti non titolari – pur condividendo altre considerazioni di Pieri, in particolare quella sul cambio del modello di remunerazione, con l’adozione di un sistema misto che valorizza l’atto professionale insieme alla dispensazione dei medicinali e imbocca così la strada, peraltro ancora lunga, per allinearsi ai sistemi europei più avanzati – torna a bocciare in radice l’idea sulla quale il presidente di Asssofarm è tornato a sollecitare una riflessione, ovvero l’ipotesi di istituire una figura di supporto (l’assistente farmacista, appunto) per contrastare il grave problema della carenza di farmacisti. Un’idea – ribadisce in un comunicato di Mnlf – “a nostro avviso disdicevole e quasi diabolica per l’insistenza con cui continua a essere proposta”.
“Il presidente Assofarm si duole perché in troppi si sono opposti all’idea di costituire un percorso di laurea triennale per formare la nuova figura di assistente farmacista” osserva il Movimento liberi farmacisti. “Tuttavia se in tanti hanno detto di no, forse questo dovrebbe far riflettere che la soluzione proposta è errata”.
Inoltre, chiarisce il presidente Mnlf Vincenzo Devito (nella foto), “non corrisponde al vero che nessuno ha fatto proposte alternative per risolvere il problema della carenza di farmacisti. Noi ad esempio abbiamo indicato una strada precisa: innalzare in maniera sostanziale le paghe e offrire migliori percorsi di carriera. Questa sì, sarebbe la via per rendere nuovamente attraente la professione insieme a una qualità della vita rispettosa delle esigenze familiari”.
Al contrario, la strada indicata dal presidente di Assofarm, almeno secondo Devito, “è divisiva, impercorribile e pericolosa, la si abbandoni immediatamente. Sappiamo che gli interessi dei gruppi che hanno più farmacie non collimano con le ragioni dei farmacisti indipendenti, ma è necessario farsene una ragione. La strada proposta è interrotta, dopo la segnaletica che lo avvisa c’è un burrone”.