Roma, 16 gennaio – Semaforo verde all’ipotesi di accordo del contratto integrativo aziendale (Cia) della Farmacap, siglata il 30 dicembre scorso dopo una trattativa durata più di un anno, da parte dell’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici dell’azienda speciale delle farmacie capitoline tenutasi il 13 gennaio scorso a seguito della convocazione delle rappresentanze aziendali dell’Usi, l’Unione sindacale italiana.
L’assemblea, dopo un’attenta analisi e discussione, ha dato unanime mandato alla delegazione Usi di sottoscrivere il Cia, confermando e ampliando, al contempo, le considerazioni sui punti di criticità dello stesso contratto già espresse per iscritto e consegnate ai vertici dell’azienda il 20 dicembre scorso.
Alla delegazione Usi è stato inoltre conferito il mandato di porre in essere nei prossimi mesi le iniziative opportune per migliorare sostanzialmente alcuni punti del Cia, in particolare in materia di permessi, formazione, banca ore, buoni pasto e altre fattispecie, tra l’altro già prefigurati nello stesso contratto, anche attraverso appositi e specifici regolamenti.
Rimangono sul tappeto alcune questioni relative all’orario e all’organizzazione del lavoro, come ad esempio la necessità di una regolamentazione degli spostamenti del personale (espressamente previsto dal Ccnl Assofarm) e anche in questo caso la richiesta dell’assemblea ai delegati sindacali è stata quella di adoperarsi per risolverle.
L’assise di lavoratrici e lavoratori ha anche affrontato il tema più generale dell’andamento economico aziendale, nella consapevolezza dei pericoli, sempre presenti, relativi al mantenimento della dimensione pubblica dell’azienda.
Al riguardo, conclude la nota diramata dalle Rsa Usi, “è stato espresso l’auspicio che i ‘sacrifici’ già sostenuti fin qui dai lavoratori e dalle lavoratrici e quelli che vengono tuttora loro richiesti, possano determinare la soddisfazione delle legittime aspettative dei dipendenti, sia in termini economici, sia in un miglioramento della qualità del rapporto tra tempo di vita e di lavoro”.