Roma, 17 gennaio -Il ruolo degli Ordini professionali non può né deve essere confuso con quello del sindacato, perché oltre a indebolire le rispettive prerogative, “inevitabilmente segue logiche di difesa delle corporazioni, invece degli interessi generali, delegittimando il ruolo di rappresentanza del mondo del lavoro e perché segue interessi di parte che troppo spesso esulano dalla difesa della salute dei cittadini”.
Questa l’esordio della puntuta dichiarazione con la quale Alessandro Vergallo, presidente nazionale Aaroi-Emac, Roberta Di Turi, coordinatrice nazionale Fassid (nella foto), Andrea Filippi, segretario nazionale Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn e Roberto Bonfili, coordinatore nazionale Uil Fpl Medici, hanno commentato l’annuncio del presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, auto-proclamatosi capofila di una vertenza tutta sindacale.
“La Fnomceo è la federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri che rappresenta l’intera comunità medica italiana con un ruolo ben preciso che, tuttavia, il suo presidente talvolta pare non aver ben chiaro, come da ultimo con alcune sue dichiarazioni sui media, a fronte delle quali il Ministro della Salute Orazio Schillaci non ha potuto far a meno di ricordare che la Fnomceo non è un sindacato e non dovrebbe agire come tale” argomentano i rappresentanti di vertice dei sindacati che, pur affermando di apprezzare l’impegno di Anelli nel voler portare all’attenzione dell’agenda politica le criticità che affliggono la sanità italiana, non mancano di sottolineare come abbiano “sempre destato perplessità le sue incursioni in tematiche prettamente sindacali come non poche volte è avvenuto in tema di contratto di lavoro (che peraltro annovera anche dirigenti sanitari che professionalmente afferiscono ad altre federazioni ordinistiche), mentre oggi si sono spinte ad avvisare che ‘si va verso lo sciopero’, entrando a gamba tesa su una prerogativa che con la rappresentanza ordinistica, tantomeno nazionale, nemmeno confina” incalzano i dirigenti sindacali.
“Va precisato che, nella peggiore delle prospettive aziendalistiche e autoritarie, da anni i Governi hanno messo in campo politiche di disintermediazione del ruolo dei sindacati per avere mano libera sull’organizzazione dei servizi e del lavoro a danno dei professionisti” evidenziano ancora Vergaro, Di Turi, Filippi e Bonfili. “In questa traiettoria rischia di inserirsi la continua invasione di campo dell’Ordine, che di fatto collude con la controparte, che, in uno schema di relazioni confuse e confusive, può scegliersi l’interlocutore più collaborativo”.
“Il rispetto dei ruoli è fondamentale per esercitare con forza e autorevolezza le prerogative sindacali necessarie per un confronto paritario con il Governo e con le Regioni. Per questo richiamiamo tutte le organizzazioni sindacali alla massima attenzione per non indebolirci, in un connubio che nella confusione dei ruoli mina l’autorevolezza di entrambe le parti” aggiungono i dirigenti dei sindacati, ribadendo che in una fase di profonda crisi del Ssn “è fondamentale avere chiarezza e autorevolezza sindacale sui temi che stanno caratterizzando le nostre diffuse assemblee: revisione dell’organizzazione dei servizi sociosanitari per una presa in carico integrata delle persone, revisione della formazione dei professionisti con l’introduzione del contratto formazione lavoro, migliori condizioni di lavoro per ridare attrattività ai servizi pubblici e maggiore coinvolgimento dei cittadini nelle politiche sanitarie delle comunità” .
“Nel frattempo stiamo chiedendo con forza l’avvio delle trattative per il rinnovo di un contratto ormai scaduto e l’equa distribuzione delle risorse per l’indennità di specificità che a tutt’oggi penalizzano i dirigenti sanitari, questioni urgenti e delicatissime per le quali abbiamo bisogno della massima autorevolezza e credibilità” spiegano quindi Vergaro, Di Turi, Filippi e Bonfili, che sottolineano come, alla luce di una situazione complessa e di una frande mole di impegni, “non possiamo permetterci di annacquare il nostro lavoro nella confusione dei ruoli.
Ognuno si assuma i suoi compiti e le sue responsabilità, senza commistione che confondono e indeboliscono i ruoli, per finalità che esulano dagli interessi dei lavoratori e dei cittadini”.
“Pertanto” concludono Aaroi-Emac, Fassid, Fp Cgil Medici e dirigenti Ssn e Uil Fpl Medici “pur ribadendo l’apertura al dialogo, chiediamo al presidente Anelli di rispettare i confini del suo ruolo, mantenendo l’equilibrio e l’imparzialità che il suo mandato richiede”.