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lunedì 17 Febbraio 2025
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Sorveglianza Iss, nel 2024 registrati in Italia 1045 casi di morbillo, il 90% tra non vaccinati

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Roma, 20 gennaio – Il morbillo continua a rappresentare una preoccupazione nel nostro Paese: i dati del numero di gennaio del bollettino periodico Morbillo & Rosolia News, curato dalla Sorveglianza epidemiologica nazionale del morbillo e della rosolia e diffuso dall’Istituto superiore di sanità confermano che nel 2024 si sono registrati in Italia 1045 casi di morbillo. 53 dei quali nel mese di dicembre, in aumento rispetto al mese precedente. Tra gli infettati per cui era noto lo stato vaccinale, emerge dal bollettino dell’Iss, più di nove su 10 non erano vaccinati.

In dettaglio, il bollettino informa che lo scorso anno 18 Regioni/Province autonome hanno segnalato casi di morbillo, di cui otto (Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Sicilia, Campania, Toscana, Abruzzo, Liguria) hanno segnalato complessivamente l’85,1% dei casi (889 su 1.045). L’incidenza più elevata è stata osservata nella Provincia autonoma di Bolzano (67 casi per milione di abitanti), seguita da Sicilia (37,3/milione), Abruzzo (37/milione), Lazio (35/milione), Emilia Romagna (31,6/milione) e Liguria (29,2/milione).

A livello nazionale, l’incidenza nel periodo è stata pari a 17,7 casi per milione di abitanti. Lo stato vaccinale è noto per 975 casi dei 1.045 segnalati (93,3%), di cui 878 casi (90,1%) – sottolinea l’Istituto superiore di sanità – erano non vaccinati al momento del contagio, 57 casi (5,8%) erano vaccinati con una sola dose e 33 casi (3,4%) erano vaccinati con 2 dosi. Per i rimanenti 7 casi (0,7%) non era noto il numero di dosi effettuate.

Sempre nell’intero 2024 – prosegue il bollettino – l’età mediana dei casi segnalati è pari a 30 anni (range 0-73 anni). Oltre la metà dei casi (51,7%) ha un’età compresa tra 15 e 39 anni, e un ulteriore 23,7% ha più di 40 anni di età. Tuttavia, l’incidenza più elevata è stata osservata nella fascia di età 0-4 anni (79 casi per milione). Sono stati segnalati 50 casi in bambini con meno di 1 anno di età (126,9/milione).

Complessivamente – continua il rapporto – circa un terzo dei casi (362, 34,6%) ha riportato almeno una complicanza. Le complicanze più frequentemente riportate sono state epatite/aumento delle transaminasi (156) e polmonite (114). E’ stato segnalato un caso di encefalite in un giovane adulto, non vaccinato. Per il 49,5% dei casi (517 su 1.045) viene riportato un ricovero ospedaliero e per un ulteriore 18,8% (196 casi) una visita in pronto soccorso.

L’informazione sull’ambito di trasmissione è nota per il 42% dei casi di morbillo segnalati in Italia lo scorso anno (439 su 1.045), riporta ancora il bollettino. La trasmissione è avvenuta principalmente in ambito familiare (178 casi, 40,5%). Novantacinque casi (21,6%) si sono verificati a seguito di trasmissione in ambito sanitario (nosocomiale o ambulatorio medico), 74 casi (16,9%) durante viaggi internazionali, 45 (10,3%) hanno acquisito l’infezione in ambito lavorativo (non medico) e 26 (5,9%) in ambito scolastico.

Tra i casi segnalati, 78 sono operatori sanitari, di cui 58 non vaccinati, 15 vaccinati (9 con 2 dosi, 4 con una sola dose, mentre per 2 non è noto il numero delle dosi effettuate). Il 52,1% dei casi di morbillo confermati in laboratorio sono stati genotipizzati (545 su 1.045): 523 casi mostrano genotipo D8, 22 genotipo B3.

Nello stesso periodo in esame sono stati segnalati anche 2 casi di rosolia classificati come possibili, conclude l’Iss che coordina la sorveglianza morbillo-rosolia attraverso il Dipartimento di Malattie infettive, reparto Epidemiologia, Biostatistica e Modelli matematici, e il Laboratorio nazionale di riferimento per il morbillo e la rosolia, con il contributo della rete nazionale di laboratori regionali di riferimento (MoRoNet).

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