Roma, 27 gennaio – Sale ancora, ma con minore intensità, il numero di casi di sindromi simil-influenzali (Ili) nella terza settimana del 2025 (13-19 gennaio). A riferirlo è l’ultimo rapporto RespiVirNet sulla sorveglianza integrata dei virus respiratori del l’Istituto superiore di sanità.
Nella settimana in esame i nuovi casi sono stati circa 886.000, per un totale di circa 7.705.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza, con un livello d’incidenza in Italia pari a 15,0 casi per mille assistiti (14,4 nella settimana precedente). Probabilmente – afferma il rapporto – è stato raggiunto il picco stagionale.
L’incidenza è in aumento solo nelle fasce di età pediatrica soprattutto nei bambini sotto i cinque anni di età, in cui l’incidenza è pari a 34,2 casi per mille assistiti (25,3 nella settimana precedente), mentre resta stabile nei giovani adulti e negli anziani. Il numero di sindromi simil-influenzali è sostenuto anche da altri virus respiratori: dai campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori afferenti alla rete RespiVirNet, il 31% sono risultati positivi per influenza causata da ceppi di tipo A (80,3%), prevalentemente appartenenti al sottotipo H1N1pdm09. Ma ci sono anche campioni risultati positivi per il virus respiratorio sinciziale (6,7%), per rhinovirus (5,9%), per coronavirus umani diversi da Sars CoV 2 (3,6%) e per Sars CoV2 (1,8%) e, in percentuali ancora inferiori, per metapneumovirus, virus para-influenzali, bocavirus e qualche caso (14 infezioni) da Mycoplasma pneumoniae.
La co-circolazione di diversi virus respiratori contribuisce a determinare il valore di incidenza delle Ili registrato nella terza settimana del 2025 tra cui in particolare virus influenzali, Rsv e rhinovirus.