Roma, 30 gennaio – Sono durate lo spazio di un mattino le aspettative cariche di speranza per le risultanze di un nuovo studio (condotto da ricercatori USA della Harvard Medical School, del Ragon Institute e della Icahn School of Medicine a Mount e pubblicato su Science Immunology), che suggeriscono la presenza negli esseri umani di anticorpi in grado di riconoscere ceppi dell’influenza aviaria altamente patogena H5N1.
Sempre dagli Stati Uniti, infatti, arriva la notizia della rilevazione in un allevamento di anatre in California del primo focolaio dell’influenza aviaria H5N9, altamente patogena. Lo ha comunicato l’Organizzazione mondiale per la salute animale (Woah). Contestualmente alla scoperta dell’influenza aviaria sorretta dalla variante ad alta patogenicità H5N9, nella stessa fattoria nella contea di Merced (California) è stata identificata la presenza del più comune ceppo H5N1.
Quasi 119.000 uccelli nella fattoria sono stati uccisi dall’inizio di dicembre. “Questo è il primo caso confermato di Hpai (highly pathogenic avian influenza) H5N9 nel pollame negli Stati Uniti” ha affermato il dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti nel rapporto alla Woah.