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mercoledì 12 Febbraio 2025
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Liste d’attesa: i Nas rilevano criticità in un’Asl su quattro nell’attuazione della legge

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Roma, 3 febbraio – Un’azienda sanitaria su quattro non rispetta le norme per la riduzione delle liste d’attesa. Il dato, poco confortante, è emerso nel corso della riunione del 31 gennaio del tavolo istituito al ministero della Salute per accompagnare le Regioni nell’attuazione del decreto legge 73 del 2024.

Su mandato del ministro della Salute Orazio Schillaci (nella foto), i carabinieri dei Nas hanno effettuato ispezioni da ottobre a dicembre 2024, la seconda campagna dopo quella della primavera del 2023. Su circa 3mila ispezioni, sono emerse irregolarità nel 27% dei casi relative alla gestione delle agende di prenotazione, gli accessi alle agende di personale non autorizzato, la chiusura delle agende, l’utilizzo delle classi di priorità e autorizzazioni all’intramoenia.

“Sebbene persistano delle criticità  dal confronto tra le due campagne di ispezioni” ha detto Schillaci “abbiamo riscontrato alcuni miglioramenti anche grazie agli strumenti legislativi messi in campo. È stato rilevato un maggiore impegno nella pulizia delle liste d’attesa così come nei sistemi di recall e disdetta. Ma ci sono ancora fenomeni che non garantiscono ai cittadini il diritto alle visite nei tempi previsti. Su questo dobbiamo continuare a lavorare con le Regioni guardando agli esempi di buone pratiche che dimostrano come attivando le misure previste nella legge si possono abbattere i tempi di attesa ed erogare ai cittadini servizi efficienti”.

Nel corso della riunione è stato fatto il punto anche sullo stato dell’arte della nuova piattaforma di monitoraggio e sui percorsi di tutela, come la visita in intramoenia o presso il privato accreditato, che le aziende devono attivare per assicurare ai pazienti le visite e gli esami qualora il servizio pubblico non rispetti i tempi delle classi di priorità.

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