Roma, 3 febbraio – Preoccupazione in India per un anomalo picco di infezioni da virus Zika registrato nel 2024, con contagi concentrati in particolare nello Stato del Maharashtra, dove il numero dei casi è stato sette volte più alto dell’anno precedente.
Lo segnala l’Organizzazione mondiale della sanità in un report che fa il punto della situazione sul virus, finito sotto i riflettori tra il 2015 e il 2016 per l’ondata di casi che interessò in quel periodo il Sud America (in particolare il Brasile, Paese all’epoca alle prese con l’organizzazione delle Olimpiadi di Rio de Janeiro), con annesso boom di microcefalie (una malformazione congenita) nei neonati. In quell’occasione, l’agenzia sanitaria dell’Onu aveva dichiarato un’emergenza sanitaria internazionale durata diversi mesi.
Nell’anno appena trascorso, il 2024, l’allarme si sposta in un’altra parte del mondo. La preoccupazione è per un numero di infezioni inaspettatamente alto segnalato principalmente dallo stato indiano del Maharashtra e, in misura decisamente minore, dagli stati del Gujarat e del Karnataka, dove tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2024 si è raggiunto un totale cumulativo di 151 casi di malattia da virus Zika.
Nel Maharashtra si sono concentrati ben 140 casi, riportati tramite l’Integrated Disease Surveillance Programme, rispetto a uno, tre e 18 casi registrati nello stesso stato rispettivamente nel 2021, 2022 e 2023. Gli Stati del Karnataka e del Gujarat hanno invece segnalato rispettivamente 10 e un caso nel 2024. Sebbene il virus Zika non sia inaspettato nel Maharashtra, data l’ampia distribuzione in tutta l’India dei vettori del virus, le zanzare Aedes aegypti (nella foto, nota anche come “zanzara della febbre gialla”) e Aedes albopictus, “il numero di casi di Zika segnalati nello Stato nel 2024 è molto più alto rispetto ai numeri segnalati negli anni precedenti ed è quindi insolito” sottolinea l’Oms, pur precisando che al 31 dicembre 2024 “non sono stati segnalati casi di microcefalia e sindrome di Guillain-Barré associati a questo focolaio”.
L’incidenza effettiva dell’infezione, avverte nel suo alert l’agenzia, potrebbe comunque essere più alta di quanto riportato, “a causa della presentazione clinica asintomatica o lieve nella maggior parte dei casi, combinata con un diverso livello di consapevolezza tra i medici”. Il virus Zika si trasmette agli esseri umani tramite la puntura di una zanzara Aedes infetta, ma anche dalla madre al feto durante la gravidanza, nonché tramite rapporti sessuali, trasfusioni di sangue e prodotti sanguigni o tramite trapianto di organi.
A oggi non esiste un trattamento specifico disponibile per l’infezione o la malattia causata da questo patogeno, identificato per la prima volta in Uganda nel lontano 1947 in una scimmia macaco Rhesus. Le prime evidenze di infezione e malattia negli esseri umani sono state segnalate in altri Paesi africani negli anni ’50. Questo virus è diventato ormai un osservato speciale, perché “può causare grandi epidemie”, spiega l’Oms. Nella maggior parte dei casi, l’infezione da Zika è asintomatica o lievemente sintomatica e di breve durata. Tuttavia, durante la gravidanza è associata a un rischio di microcefalia e altre malformazioni congenite nei neonati, e a parto pre-termine e aborto spontaneo. Alcuni adulti e bambini infetti possono sviluppare complicanze neurologiche tra cui la sindrome di Guillain-Barré, neuropatia e mielite.
L’India ha segnalato il suo primo caso di Zika nello Stato del Gujarat nel 2016. Alla luce dei dati moltiplicati che il Paese ha registrato nell’ultimo anno, l’agenzia Onu per la salute ha ribadito alcune raccomandazioni, che riguardano le misure anti-zanzare da mettere in atto e indicazioni per ridurre il rischio di trasmissione sessuale (nel dettaglio, si raccomanda di praticare sesso sicuro o di astenersi in alcune circostanze) e in particolare per proteggere le donne in gravidanza. Ma sulla base delle informazioni attualmente disponibili, l’Oms “non raccomanda alcuna restrizione ai viaggi o al commercio con l’India”.