Roma, 4 febbraio – Sono più di 5800 le farmacie (l’elenco è consultabile qui) nelle quali, a partire da oggi e fino al 10 febbraio, sarà possibile donare uno o più medicinali da banco a chi ne ha bisogno e, sfortunatamente, non può permettersi di acquistarli. Questo imponente spiegamento di strutture, che si avvarranno del lavoro di ventimila farmacisti e 25.000 volontari e 20mila farmacisti, sarà impegnato nell’impresa di “portare a casa” in appena una settimana un milione di farmaci, il quantitativo che serve per i bisogni delle 463mila persone in condizioni di povertà sanitaria che afferiscono alla 2.000 realtà assistenziali che collaborano con la Fondazione Banco Farmaceutico. Si raccoglieranno in particolare antinfluenzali e medicinali pediatrici, decongestionanti nasali, analgesici, antifebbrili e antistaminici, farmaci ginecologici, preparati per la tosse e per i disturbi gastrointestinali, antinfiammatori, farmaci per i dolori articolari e disinfettanti.
Quella che parte oggi è la 25ma della Giornata di raccolta del farmaco (Grf), campagna solidale promossa da Banco Farmaceutico che si tiene sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, si avvale del patrocinio di Aifa ed è realizzata in collaborazione con Cdo Opere Sociali, Federfarma, Fofi, Federchimica Assosalute, Egualia – Industrie Farmaci Accessibili e con Intesa Sanpaolo come partner istituzionale dell’iniziativa.
La Grf è supportata da Rai per la Sostenibilità – ESG, Mediafriends, La7, Sky per il sociale, Warner Bros. Discovery e Pubblicità Progresso.
A spiegare il significato dell’iniziativa, che peraltro si spiega da sé, è stato il presidente della Fondazione Banco Farmaceutico Ets Sergio Daniotti (nella foto), ricordando che “donare è un gesto semplice che ci fa partecipare della vita di chi ha bisogno, ricordandoci ciò che ci rende davvero umani“. Daniotti ha in buona sostanza richiamato le parole pronunciate da Papa Francesco in occasione dell’VIII Giornata mondiale della povertà: “I poveri hanno ancora molto da insegnare, perché in una cultura che ha messo al primo posto la ricchezza e spesso sacrifica la dignità delle persone sull’altare dei beni materiali, loro remano contro corrente evidenziando che l’essenziale per la vita è ben altro”.
Le Giornate di raccolta del farmaco, ha voluto sottolineare il presidente del Banco Farmaceutico, “nascono su questo presupposto, e lo traducono in azione. Fare del bene ci fa riscoprire la bellezza della gratuità, e ci fa comprendere come attraverso gesti concreti di condivisione e solidarietà possiamo costruire una società più giusta e fraterna”.
Lombardia, quest’anno sono 1384 le farmacie mobilitate
Parte oggi la Giornata nazionale di raccolta del farmaco (in realtà una settimana che si protrarrà fino al 10 febbraio) e – come sempre – le farmacie lombarde sono pronte ad assicurare il massimo supporto all’iniziativa. In Lombardia hanno aderito alla campagna 2025 1384 esercizi, 39 in più dello scorso anno, dove i cittadini potranno recarsi per acquistare medicinali da automedicazione avvalendosi dei consigli dei farmacisti sui prodotti più richiesti, in base alle necessità espresse dalle diverse associazioni (448 enti assistenziali e caritativi) che collaborano con la Grf e che assistono sul territorio lombardo più di 150.000 persone in difficoltà economiche e in sostanziale condizione di povertà sanitaria. Per riuscire a dare una risposta a una tale quantità di persone, pari all’intera popolazione di due città come Como e Pavia, serviranno, secondo le stime, 297.000 referenze. L’elenco completo degli esercizi coinvolti, nei quali verrà esposta la locandina della Giornata, è disponibile sul sito www.bancofarmaceutico.org. Come negli scorsi anni, oltre a collaborare all’iniziativa le farmacie contribuiranno direttamente con erogazioni liberali.
L’obiettivo della campagna di raccolta lombarda è quello di superare i risultati ottenuti lo scorso anno, quando nelle farmacie lombarde vennero raccolte 143.954 confezioni, per un valore di 1.315.571 euro, circa un quarto del totale nazionale. Un risultato che aveva permesso di fornire assistenza a quasi 100.000 persone. Quest’anno bisognerà ovviamente provare a fare decisamente meglio.
“Rispondereal bisogno di salute delle fasce più deboli della popolazione rientra nella mission della farmacia di comunità, che nasce con una profonda vocazione sociale e territoriale” spiega Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia (nella foto), ricordando il generoso contributo assicurato dalle farmacie e dai farmacisti lombardi alle passate edizioni della Grf, fin dagli esordi dell’iniziativa. “Questa nuova edizione vede una partecipazione di farmacie ancora più ampia e ne sono particolarmente lieta. Ringrazio tutti i colleghi lombardi per il loro rinnovato impegno”.
Farmacieunite rinnova il suo impegno: “Partecipare è un dovere sociale”
Anche Farmacieunite partecipa alla Grf 2025, ampliando ulteriormente la platea dei punti territoriali in cui è possibile donare un farmaco da banco a chi ne ha bisogno.
“È un dovere sociale partecipare a questa iniziativa e Farmacieunite non ha mai esitato nell’aderire perché va contro le disuguaglianze sanitarie, perché aiuta persone e realtà che soffrono di un disagio economico” spiega il referente del progetto per Farmacieunite, Giacomo Battistella .
Una nota del sindacato ricorda che durante i giorni della raccolta dal 4 al 10 febbraio, nelle farmacie aderenti (riconoscibili da una locandina) verrà proposto ai cittadini di donare uno o più medicinali per chi ne ha bisogno e non può acquistarli. In particolare sabato 8 febbraio nelle farmacie saranno presenti anche dei volontari (di Croce Rossa, Alpini, Avis e altre associazioni) per dare una mano nel sensibilizzare l’utenza e nell’indicare eventualmente i farmaci maggiormente necessari, come analgesici e antipiretici, antinfiammatori per uso orale, preparati per la tosse, farmaci per dolori articolari e muscolari, anti-microbiotici intestinali e antisettici.
“Ovviamente si tratta di farmaci da banco, che non necessitano di ricetta” precisa Battistella. “Tutti potranno sapere a chi verrà consegnato il proprio dono e potrà anche essere una realtà a loro nota perché abbiamo cercato di tenere conto della territorialità della farmacia e del beneficiario”.
I destinatari delle donazioni, una ventina di enti beneficiari nella sola provincia di Treviso, saranno infatti soprattutto realtà assistenziali tra cui case di accoglienza, fondazioni, comunità, centri di temporanei di assistenza, cooperative sociali e altri.