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mercoledì 19 Marzo 2025
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Atto di indirizzo 2025, il ministero indica la strada per potenziare la farmacia dei servizi

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Roma, 6 febbraio – A confermare il ruolo delle farmacie di comunità nel sistema di salute del nostro Paese, come presidi imprescindibili per il potenziare della sanità territoriale, ci ha ha pensato – se mai ve ne fosse stato ancora bisogno – l’Atto di indirizzo 2025 del ministero della Salute, ovvero il documento annuale che individua ed elenca le priorità politiche da realizzare nell’anno e costituisce il presupposto per la successiva direttiva sull’attività amministrativa del Ministero, pubblicato sul portale del Dicastero.

Un atto nel quale il dicastero scrive, esplicitamente e inequivocabilmente, che la sanità territoriale potrà essere garantita “anche attraverso i servizi offerti in farmacia, da considerare quale presidio diffuso capillarmente sul territorio in grado di dare supporto al sistema sanitario nella presa in carico dei bisogni di salute, in collaborazione con gli altri professionisti sanitari e in linea con la normativa di riferimento”.

La considerazione è manifestamente riferita  alla necessità di sviluppare il modello della “farmacia dei servizi”, implementando il numero di prestazioni e servizi in farmacia e potenziando così la sanità sul territorio, pre-condizione per procedere ai “processi di de-ospedalizzazione della sanità” e della contestuale riqualificazione della rete ospedaliera.

L’obiettivo è dunque quello di assicurare che nel corso dell’anno la sperimentazione della “farmacia dei servizi” proceda e avanzi nella direzione di integrare le strategie di sviluppo della sanità di prossimità e di rendere più accessibili le cure primarie che il ministero appare fermamente deciso a perseguire. Per questo verrà posta particolare attenzione all’operato delle Regioni in materia, evidenziando eventuali criticità e fornendo alle Regioni stesse – ove necessario – indicazioni e strumenti utili a centrare gli obiettivi. Saranno poi le analisi degli esiti della sperimentazione della “farmacia dei servizi”  a permettere di “riformulate le Linee di indirizzo per la prosecuzione delle attività”, con l’obiettivo di implementare i nuovi servizi.

Le principali novità contenute nell’Atto di indirizzo includono in primo luogo l’ampliamento della “farmacia dei servizi” con un’offerta più vasta di prestazioni sanitarie e un maggiore coinvolgimento delle farmacie nella gestione dei pazienti cronici e una maggiore integrazione dei presidi con la croce verde con il Ssn, per migliorare la continuità assistenziale e ridurre le disuguaglianze regionali nei Lea. Ma si persegue anche il potenziamento della digitalizzazione con lo sviluppo del Fse, il Fascicolo sanitario elettronico, e il maggior uso della telemedicina, che il dicastero considera lo strumento decisivo per potenziare l’assistenza domiciliare, soprattutto per gli over 65 e per i pazienti cronici.

C’è anche un riferimento, inevitabile, “all’evoluzione delle dinamiche di dispensazione dei farmaci al pubblico che, negli ultimi anni, ha subito rilevanti cambiamenti dovuti in special modo alla società dell’informazione e ai relativi canali di vendita”. Al riguardo il ministero precisa che “l’attuale sistema di dispensazione dei farmaci on line e delle relative procedure di consegna” è oggetto di un’attenta valutazione con l’obiettivo di “avanzare, laddove necessario, soluzioni per il miglioramento del sistema, mantenendo come imprescindibile punto di riferimento la centralità delle specifiche professionalità e la sicurezza dei cittadini”.

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