Roma, 14 febbraio – L’Aifa, nel quadro del monitoraggio della spesa farmaceutica pubblica nazionale e regionale, ha reso noti i dati (disponibili qui) relativi al periodo gennaio-ottobre 2024.
La spesa farmaceutica complessiva dei primi dieci mesi dello scorso anno si è attestata a 19.66 miliardi di euro, evidenziando uno scostamento assoluto rispetto alle risorse complessive del 15,30% (16, 88 miliardi) pari a +2,78 miliardi, corrispondente a un’incidenza percentuale sul Fsn provvisorio 2024 del 17,82%. Si tratta di più di due punti percentuali e mezzo di scostamento rispetto alle risorse complessive del 15,30% (6,80% per la spesa convenzionata, 0,20% per gas medicinali e 8,30% per la spesa per acquisti diretti). Ma ci sono Regioni che sono anche andate oltre, con scostamenti percentuali superiori al 19%, come la Sardegna (+19,96% sul tetto assegnato), l’Abruzzo (+19,52%), la Campania (+ 19,36%) e la Basilicata (+19, 18%).
Più in dettaglio, la spesa farmaceutica convenzionata netta a carico del Ssn nello stesso periodo gennaio-ottobre 2024 calcolata al netto degli sconti, della compartecipazione totale (ticket regionali e compartecipazione al prezzo di riferimento) e del payback 1,83% versato alle Regioni dalle aziende farmaceutiche, si è attestata attestata a 6.630,1 milioni di euro, evidenziando un aumento rispetto a quella dell’anno precedente (+212,2 milioni). I consumi, espressi in numero di ricette (480,5 milioni di ricette), mostrano un aumento (+1,9 %) rispetto al 2023. Anche l’incidenza del ticket totale mostra un lieve incremento (+2,0 %). Per quanto concerne le dosi giornaliere dispensate, anch’esse mostrano un lieve
aumento rispetto allo stesso periodo del 2023 (+0,7%, pari a 141,0 milioni).
Le “cattive notizie”, se così si può dire, arrivano come di consueto dalla spesa per acquisti diretti (al netto dei gas medicinali e della spesa per i farmaci innovativi, coperta da un fondo dedicato). La spesa “diretta” si è infatti assestata a 12,5 miliardi di euro, con uno scostamento assoluto di +3,34 miliardi rispetto al tetto del 8,30% (calcolato
sul Fsn provvisorio 2024 e pari a 9,116 miliardi). In termini percentuali, la spesa diretta incide per il 10,69%, ovvero 2,39 punti in più rispetto al tetto, superato in tutte le Regioni del Paese, anche se con differenze molto significative: si va infatti da- leggero sforamento della Lombardia (+0,69%) agli oltre quattro punti percentuali di eccedenza di spesa della Sardegna e del Friuli Venezia Giulia.