Roma, 11 novembre – La laurea in medicina poteva evidentemente aspettare ancora un po’, il lucroso – ancorché abusivo – esercizio della professione invece no. Così un intraprendente giovane della provincia catanese, uno studente di medicina fuori corso risultato in possesso di una partita Iva per esercizio di commercio ambulante, ha realizzato tra le mura domestiche un ambulatorio di medicina estetica, dove eseguiva trattamenti estetici a base di botulino e acido ialuronico. Quasi inevitabilmente, è stato però individuato e denunciato dai carabinieri del Nas di Catania per esercizio abusivo della professione di medico estetico. Il suo “centro di medicina estetica” era completamente sprovvisto di autorizzazioni. A rendere ancora più grave il quadro della situazione, il rinvenimento di 80 confezioni (ovviamente sequestrate) di farmaci illegali e/o potenzialmente pericolosi per la salute pubblica, molti dei quali risultati di produzione estera e privi dell’autorizzazione all’immissione in commercio rilasciata dall’Agenzia italiana del farmaco. Prodotti per i quali sarebbe di estrema importanza risalire alle fonti di approvvigionamento, cosa che gli inquirenti cercheranno certamente di fare.
Sono state anche trovate le schede pazienti ove erano state annotate le generalità dei clienti, i trattamenti eseguiti o da eseguire e il tariffario applicato, grazie alle quali è stato possibile ricostruire il giro d’affari – di oltre 75.000 euro – relativo al solo primo quadrimestre del 2025. Proiettato sull’anno, significa un business davvero non disprezzabile di oltre 200mila euro, ovviamente esentasse.
I militari del Nas Catania hanno rinvenuto confezioni ancora integre di botulino e acido ialuronico, dispositivi medici di varia tipologia (aghi, cannule, bende eccetera) e, nella spazzatura, le confezioni dei medicinali già inoculati.


