
De Biasi sul budget sanità: “Non adeguare il Fsn equivale nei fatti a tagliarlo”
Roma, 17 settembre – “Non aumentare il budget della sanità non significa non tagliare, perché se mancano i 3,4 miliardi previsti per il 2016, significa che mancano i soldi previsti”.
Anche la presidente della Commissione Igiene e Sanità, Emilia Grazia De Biasi (nella foto), ha voluto dire la sua nel dibattito acceso dalle dichiarazioni rese da Matteo Renzi lunedì scorso nella trasmissione Otto e mezzo (“Per la sanità mal che vada, avremo le stesse risorse del 2015″ aveva detto in buona sostanza il premier), che hanno sollevato un’autentica levata di scudi tra gli operatori del settore, a partire dalle organizzazioni dei medici e le associazioni di cittadini e malati. L’affermazione, diciamo così, “minimalista” del capo del governo non deve essere molto piaciuta a De Biasi, che intervenendo al convegno Farmaceutica: un valore per l’Italia, ospitato ieri alla Sala Capitolare del Senato per illustrare i dati di un rapporto Crea Tor Vergata sui “ritorni virtuosi” che i farmaci garantiscono alle casse dello Stato (cfr. articolo successivo), ha detto con molta chiarezza che “non si può fare a meno dell’aumento del Fondo sanitario.”
La situazione prefigurata dal “mal che vada” di Renzi, insomma, è per De Biasi inaccettabile: “Il Fsn 2016 deve essere adeguato e i risparmi derivati dalla spending review in sanità devono restare nel settore, per finanziare ricerca e farmaci innovativi”. Altrimenti, ha concluso la presidente della 12a Commissione di Palazzo Madama “rischiamo un sistema sanitario votato alla disuguaglianza”.
Ma contro gli eventuali tagli – o mancati adeguamenti, che per molti è lo stesso – del Fsn 2016 le reazioni sono state moltissime e pressoché univoche, almeno fin qui. Tra le tante, merita di essere segnalata la dura presa di posizione della Federazione professionale dei medici e degli odontoiatri, che ha indetto gli “stati generali” della professione per il mese di ottobre e una manifestazione nazionale a sostegno del Ssn da tenere a novembre. “Renzi deve fare chiarezza sulle intenzioni del Governo” affermano univocamente le sigle professionali e sindacali dei medici. “dicendo una volta per tutte se vuole mantenere o no il Servizio sanitario nazionale.” Che – è l’irrinunciabile assunto dei medici – deve ricevere i finanziamenti adeguati e in nessun caso essere oggetto di nuovi tagli che, nei fatti, ne decreterebbero la fine.
