Il ddl Concorrenza “sbarca”in Senato, se ne occuperà la Commissione Industria

Il ddl Concorrenza “sbarca”in Senato, se ne occuperà la Commissione Industria

Roma, 15 ottobre –  Il disegno di legge sulla Concorrenza, approvato il 7 ottobre scorso a Montecitorio e trasmesso il giorno successivo al Senato, è stato rubricato con il numero S. 2085 e assegnato il 12 ottobre scorso alla  10a Commissione Industria, Commercio e Turismo, presieduta dal Pd Massimo Mucchetti (nella foto).
Non si ripete, dunque, lo schema  utilizzato alla Camera, dove il provvedimento, in sede referente, fu oggetto di un’assegnazione congiunta alle Commissioni Finanze e Attività produttive.
L’esame della legge annuale per il mercato e la concorrenza  sarà avviato la prossima settimana, come confermato nel corso della seduta  di ieri della 10a Commissione.  Dove, presumibilmente, sarà poi costretta a cedere il passo alla Legge di stabilità, che sarà approvata oggi dal Consiglio dei Ministri e poi subito inviata al vaglio di Bruxelles.
Rimane però impregiudicato l’obiettivo del Governo, recentemente confermato dalla titolare dello Sviluppo economico, Federica Guidi, di approvare il provvedimento – che, non va dimenticato, è collegato alla legge di bilancio – entro la fine dell’anno.
Un esito certamente alla portata, soprattutto se nel corso della lettura a Palazzo Madama il testo approvato dall’assemblea dei deputati non subirà interventi correttivi. Ipotesi che, però, non può non essere messa in conto, alla luce delle dichiarazioni di alcuni schieramenti politici.
Scelta civica, M5S e Sel, infatti, hanno già annunciato di voler insistere nell’intento di provare a introdurre nel provvedimento alcuni emendamenti, già presentati senza successo alla Camera. La loro speranza è che almeno qualcuna delle loro istanze – in particolare, la liberalizzazione dei farmaci con ricetta della fascia C – possa trovare accoglimento, anche in considerazione del fatto che in Senato i numeri sono più stretti che a Montecitorio.
Ma come ha dimostrato l’approvazione delle riforme istituzionali dell’altro ieri, anche a Palazzo Madama la maggioranza che sostiene il Governo Renzi (che ora gode anche dei voti dei parlamentari vicini a Denis Verdini), quando si compatta dispone di numeri più che sufficienti a condurre in porto senza problemi i provvedimenti di inziativa governativa.
Per quanto è ragionevole prevedere, dunque, al netto di sorprese che le permanenti fibrillazioni dello scenario politico nazionale non permettono di escludere, per il S. 2085 ormai è solo una questione di tempo, legata al  calendario dei lavori del Senato.

Print Friendly, PDF & Email
Facebook
LinkedIn