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mercoledì 18 Giugno 2025
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Aifa, M5S all’attacco: “Le dimissioni di Pecorelli non chiudono il caso”

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Roma, 17 dicembre – Le acque dell’Aifa restano perturbate: chiusa, per ora, la questione Pecorelli, resta in piedi la vicenda della richiesta di restituzione di 700 mila euro che, secondo notizie diffuse dalla stampa e fin qui non smentite, sarebbe giunta al direttore generale Luca Pani, su input del Collegio dei revisori dei conti, per somme che negli ultimi 3 anni avrebbero ecceduto il tetto di retribuzione previsto per i manager pubblici (240 mila euro).

Sulla questione attaccano in Commissione Affari Sociali i deputati M5S, che hanno messo da tempo l’Aifa nel mirino e tornano a chiedere alla titolare della Salute Beatrice Lorenzin di “venire a riferire in Parlamento”.
Nonostante Pecorelli, dimettendosi, abbia sollevato il ministro Lorenzin dal dover assumere decisioni – spiegano in una nota – resta ancora da chiarire quali controlli e accertamenti abbia svolto il ministero nelle oltre due settimane trascorse tra la sospensione del presidente dell’Aifa e la data odierna“. Quindi la richiesta di chiarimenti a proposito del direttore generale “al quale – ricordano i deputati pentastellati – sarebbe giunta, da parte del Collegio dei revisori dei conti, una richiesta di restituzione i 700 mila euro di emolumenti percepiti negli ultimi tre anni, eccedenti rispetto al tetto di retribuzione per i manager pubblici“. Ma, “come nel caso di Pecorelli, anche su questo fronte il ministro della Salute non ha ancora speso una parola”.

Da quindi la chiusura volutamente provocatoria: “Dobbiamo aspettarci che giungano anche le sue dimissioni?”

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