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venerdì 29 Marzo 2024
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M5S: “Determina Aifa su anti-Hcv sostituita perché contro la concorrenza”

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Roma, 29 febbraio – È ormai diventato una specie di duello rusticano, quello che da mesi oppone M5S e Aifa sul tema della trasparenza della gestione (in particolare per quanto riguarda i rapporti con l’industria farmaceutica), con i primi sempre all’attacco e la seconda a respingere sdegnosamente, colpo su colpo, ogni accusa.

L’ultima puntata dello scontro riguarda i farmaci per la cura dell’epatite C, Sovaldi e Harvoni, per i quali l’Aifa, a seguito di un parere dell’Antitrust (sollecitato proprio da M5S) ha provveduto nei giorni scorsi a varare una nuova determina in sostituzione della precedente, la n. 1427/2015: una riformulazione necessaria, secondo l’Agcm, per eliminare in radice ogni dubbio in ordine all’esistenza di possibili nessi causale tra il meccanismo di emissione di note di credito da parte di Gilead Sciences per l’acquisto dei farmaci Sovaldi/Harvoni e la presenza di debiti per forniture pregresse dei medesimi prodotti farmaceutici.

Dubbio che, appunto, era stato avanzato dai deputati pentastellati della Commissione Affari sociali di Montecitorio, secondo i quali i contenuti della determina 1427/2015 non escludevano l’eventualità di possibili limitazioni della concorrenza e autorizzavano il forte sospetto che le aziende sanitarie dovessero acquisire anche per il futuro i farmaci della stessa azienda utilizzando le note di credito rilasciate dall’azienda farmaceutica.

L’intervento dell’Antitrust e la conseguente decisione di Aifa di sostituire la 1427/15 con una nuova determinazione era stato salutato dai deputati M5S con un’esultanza subito registrata dalla stampa e comprensibilmente poco gradita da Aifa. Che ha subito reagito con una nota ufficiale (il nostro giornale ne ha riferito venerdì scorso) che demolisce la ricostruzione accreditata dai deputati grillini, subito pronti a intestarsi il merito di aver “costretto” l’agenzia regolatoria a fare “marcia indietro” rispetto alla precedente determina, confermando così i loro sospetti.

“Nessuna marcia indietro” ha affermato con decisione ed evidente fastidio l’Aifa, precisando che “l’impianto generale, che prevedeva il meccanismo delle note di credito, è stato confermato e gli effetti prodotti dalla precedente determina restano validi. Le ricostruzioni e le interpretazioni fantasiose circolate in queste ore sono pertanto destituite di ogni fondamento.”

Una replica puntuale e puntuta alla quale, però, i deputati M5S hanno subito opposto una controreplica, che – almeno per ora – rappresenta l’ultimo atto in ordine di tempo del duello rusticano.

“Siamo davvero basiti del comunicato stampa dell’Aifa scrivono i parlamentari grillini. Nelle premesse della nuova determina (la n. 227/2016, che sostituisce la più volte citta 1427/2015, NdR) si legge che il parere dell’Agcm è reso ai sensi dell’art. 21-bis della legge 10 ottobre 1990, n. 287. “Ebbene” si legge nel comunicato M5S “quest’ultimo ha un titolo che non ammette repliche: Poteri dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato sugli atti amministrativi che determinano distorsioni della concorrenza.”
“Non solo” continua il comunicato 5 stelle “il comma 2 – che riporta il caso di emissione di pareri da parte dell’Agcm – prevede come: “l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, se ritiene che una pubblica amministrazione abbia emanato un atto in violazione delle norme a tutela della concorrenza e del mercato, emette, entro sessanta giorni, un parere motivato, nel quale indica gli specifici profili delle violazioni riscontrate. Se la pubblica amministrazione non si conforma nei sessanta giorni successivi alla comunicazione del parere, l’Autorità può presentare, tramite l’Avvocatura dello Stato, il ricorso, entro i successivi trenta giorni.”

Dal che risulta del tutto evidente, secondo i parlamentari del M5S della Commissione Affari Sociali “che il conformarsi al parere dell’Agcm è stato un atto obbligato ben al di là della semplice riformulazione del testo della determina. Sarebbe stato più opportuno da parte dell’Aifa rendere pubblico il parere dell’Agcm” prosegue il comunicato, che non perde occasione per sferrare un nuovo attacco: “Evidentemente la casa di vetro auspicata dal neo presidente, Mario Melazzini non è ancora stata ultimata dalle parti di via del Tritone. In proposito ribadiamo che sono diversi mesi che il Movimento 5 Stelle chiede al ministro di fare chiarezza rispetto ad una gestione dell’Aifa sempre più discutibile.”

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