Roma, 21 marzo – Il presidente della Federazione nazionale delle parafarmacie italiane, Davide Gullotta non ha dubbi: lascia a metà l’esperienza della parafarmacia, senza regolamentarla ulteriormente, è stato ed è un grave errore del governo.
Commentando alcune risultanze di FarmacistaPiù, Gullotta non esita a esprimere una decisa critica alla scarsa apertura al confronto che – a suo dire – ha caratterizzato la manifestazione.
“Al congresso annuale dei farmacisti italiani promosso dalla Fofi a Firenze si è parlato di concorrenza e di fascia C, si è parlato di parafarmacie come errore ma non viene permesso di intervenire a nessuno dei nostri rappresentanti: non c’è possibilità di replica e contraddittorio” accusa Gullotta. “Noi ribadiamo invece a gran voce che questo errore ha creato migliaia di posti di lavoro, tante piccole imprese e opportunità per tanti giovani farmacisti: l’errore piuttosto sta nell’aver lasciato l’esperienza parafarmacia a metà e non averla regolamentata”.
Il riferimento polemico – oltre che a una formula congressuale che, secondo Gullotta, fa suonare solo una campana, dimenticando colpevolmente che anche i farmacisti delle parafarmacie sono colleghi iscritti all’albo professionale esattamente come quelli delle farmacie – è indirizzato soprattutto alle posizioni espresse dal responsabile sanità del Pd Federico Gelli: l’autorevole esponente del principale partito della maggioranza di governo ha infatti bollato come fallimentare l’esperienza delle parafarmacie, una scelta voluta dalle “lenzuolate” del 2006 di Pierluigi Bersani che, secondo Gelli, “ha prodotto solo un aumento di costi per il cittadino stimato in oltre 200 milioni di euro”, motivando in questo modo la decisione “di non proseguire su questa strada, per favorire invece una corretta programmazione per arrivare a regime a 21mila farmacie sul territorio nazionale”.
Gullotta, ovviamente, non ci sta: per le parafarmacie e le migliaia di farmacisti che vi lavorano, le stelle polari che dovrebbero guidare il governo nel disciplinare il settore sono professionalità e merito: puntare sull’ingresso del capitale estero in un sistema chiuso e non valorizzare il professionista sul territorio “dimostra invece la miopia di questa classe politica”.
In chiusura, ancora una stilettata alla gestione della manifestazione congressuale: “Da farmacisti iscritti all’Albo professionale, che per quanto ci consta non è diviso in seria A e serie B” conclude infatti Gullotta “auspichiamo che la Fofi, negli eventi che organizzerà in futuro, quando parlerà di parafarmacie e farmacisti delle parafarmacie, permetta anche a noi di dire il nostro punto di vista”.