Farmindustria risponde a Grillo: “Farmaci, la trasparenza sui prezzi in Italia c’è già”

Farmindustria risponde a Grillo: “Farmaci, la trasparenza sui prezzi in Italia c’è già”

Roma, 13 marzo – “È necessario ricordare che la determinazione del prezzo dei farmaci nel nostro Paese è frutto di analisi dei dossier da parte dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), negoziazione con l’azienda produttrice, accordo, contratto tra le parti. Passaggi lunghi – dalla Commissione tecnico scientifica (Cts) al Comitato prezzi e rimborso (Cpr) di Aifa – ed estremamente scrupolosi”.

Questa la pronta risposta, affidata a una nota, che Farmindustria ha opposto all’annuncio di ieri della ministra Giulia Grillo dell’invio di una proposta di risoluzione Oms sulla trasparenza del prezzo dei farmaci.

“I prezzi sono il risultato di negoziazioni che si firmano in due” continua la nota dell’associazione delle aziende del farmaco guidata da Massimo Scaccabarozzi (nella foto) “che portano a prezzi più bassi rispetto agli altri Paesi Ue. Per chi paga (Stato, Regione, Asl) i prezzi e gli sconti sono assolutamente trasparenti e quindi non segreti, come sottolineato sulla stampa. La riservatezza della procedura serve solo a tutelare l’accordo raggiunto, che prevede lo sconto a vantaggio del Servizio sanitario nazionale. Garantendo una più efficace competizione tra aziende, un accesso più rapido alla cura da parte dei pazienti e limitando il fenomeno dell’esportazione parallela, dovuto proprio ai prezzi più bassi che altrove. E non va dimenticato il fatto – continua Farmindustria – che gli sconti negoziali molto diffusi aiutano a contenere la spesa su una larga parte del mercato”.

Dopo la negoziazione del prezzo, inoltre, sostanzialmente tutti i farmaci sono soggetti ad altri sconti fissati per legge del 5%+5%, a cui si aggiunge in alcuni casi un ulteriore taglio dell’1,83%’. Farmindustria ricorda, in particolare sui medicinali innovativi, i contratti di rimborso condizionato al risultato del trattamento. “In questi casi, ingenti somme” – spiega la sigla degli industriali del farmaco “vengono restituite dalle imprese attraverso il sistema del payback. Di fatto si tratta di un ulteriore sconto che viene detratto dal prezzo ufficiale del farmaco. Il rispetto degli accordi – e quindi dei rimborsi – da parte delle aziende è garantito dai registri Aifa, strumenti che assicurano il monitoraggio continuo dei pazienti in trattamento sia per l’appropriatezza terapeutica sia per i risultati delle cure. I registri, a uso esclusivo di Aifa, sono a costo zero per l’Agenzia, perché a carico delle imprese. È una best practice italiana: il 35% dei contratti mondiali di questo tipo sono in essere in Italia. Gli altri Paesi europei hanno quote sotto il 5%”.

 

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