Vaccini, il nuovo Piano nazionale punta su medici di famiglia e farmacisti

Vaccini, il nuovo Piano nazionale punta su medici di famiglia e farmacisti

Roma, 30 gennaio – Si avvicina la linea del traguardo per il nuovo Piano nazionale vaccini, che potrebbe avere il via libera definitivo nell’arco del prssimo mese e conterrà novità importanti anche per i professionisti della sanità territoriale e dunque anche per la farmacia. A medici di famiglia, pediatri di libera scelta e appunto farmacisti delle farmacie di comunità sarò affidato un ruolo più importante e potranno effettuare più vaccinazioni, somministrando anche le le immunizzazioni di base a bambini e adulti, come già accade per l’antinfluenzale e il vaccino anti-Covid.

Uno dei punti principali del Piano, ha spiegato all’agenzia Ansa il responsabile della Direzione generale Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza (nella foto), è che “per la prima volta il calendario vaccinale viene sganciato dal Piano, che è di durata triennale, e potrà dunque essere aggiornato annualmente”. Si tratta, ha affermato Rezza, di un cambiamento “importante, poiché in questo modo eventuali nuove vaccinazioni o modifiche potranno essere introdotte più facilmente ed in tempi rapidi”.

Secondo il direttore generale della Prevenzione, però, la novità che probabilmente interesserà di più i cittadini è proprio la possibilità di effettuare le vaccinazioni non solo presso i centri vaccinali delle Asl, ma anche dai già ricordati professionisti sanitari della prossimità. L’espansione della rete vaccinale con il coinvolgimento di ulteriori attori e l’individuazione di nuovi centri di erogazione che ha avuto un primo, forte impulso in occasione dell’emergenza pandemica è un percorso che andrà potenziato, mettendo a frutto le esperienze maturate durante Covid per migliorare i  modelli organizzativi della partecipazione alle attività di immunizzazione  di soggetti (come i professionisti della sanità territoriale, appunto) anche per malattie prevenibili da vaccino, aumentando la capillarità dei punti vaccinali (guardando a modelli di tipo “hub and spoke”)  per semplificare e favorire l’accesso alle vaccinazioni.
In questa direzione diventa indispensabile che vengano definiti degli standard organizzativi che garantiscano l’offerta di servizi di qualità con il massimo della competenza professionale.Tale possibilità sarà poi normata da accordi regionali, ma l’obiettivo generale è creare una maggiore sinergia tra medici di famiglia, pediatri e farmacie per favorire le vaccinazioni.

In particolare, si legge nel Piano, “è auspicabile l’applicazione di un modello che assicuri capillarità dei punti vaccinali con allargamento del personale preposto alle vaccinazioni, con semplificazione dell’accesso alle sedute vaccinali e con un approccio per garantire l’offerta attiva delle vaccinazioni”. Tra gli obiettivi, anche il potenziamento di alcune immunizzazioni come quella contro il morbillo, la rosolia e l’Hpv, i cui livelli di copertura sono diminuiti durante la pandemia.

Infatti, se il 2021, si sottolinea nel Piano, “ha mostrato un generale miglioramento delle coperture per gran parte delle vaccinazioni raccomandate nei primi anni di età rispetto al 2020, tuttavia le coperture per polio e per morbillo, a 24 mesi, non raggiungono il valore del 95%. Anche le coperture relative alla vaccinazione Hpv sono in generale miglioramento rispetto all’anno precedente, seppur ben al di sotto dei target primari”.

Complessivamente, gli obiettivi indicati nel Piano sono dieci: mantenere lo status polio-free; raggiungere e mantenere l’eliminazione di morbillo e rosolia; rafforzare la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle altre malattie correlate al papillomavirus; mantenere le coperture vaccinali target strutturando reti e percorsi di prevenzione; promuovere interventi vaccinali nei gruppi di popolazione ad alto rischio; prevedere azioni per i gruppi di popolazione difficilmente raggiungibili; completare l’informatizzazione delle anagrafi vaccinali regionali e mettere a regime l’anagrafe vaccinale nazionale; migliorare la sorveglianza delle malattie prevenibili da vaccino; rafforzare la comunicazione in campo vaccinale e promuovere nei professionisti sanitari la cultura delle vaccinazioni e la formazione in vaccinologia.

Quanto ai tempi, il nuovo piano è arrivato alle Regioni e il 2 febbraio è prevista una riunione tecnica. In questi giorni, ha spiegato ancora Rezza, “si stanno ancora ricevendo le osservazioni da parte delle Regioni e ci potrebbe essere qualche modifica. Se la riunione del 2 febbraio non vedrà però emergere particolari problemi, il Piano sarà trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni per l’intesa e l’approvazione definitiva dovrebbe arrivare entro la fine di febbraio”. 

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