Roma, 24 giugno – Se non si vuole perdere l’occasione di sviluppare progetti di aderenza delle terapie e di presa in carico dei pazienti cronici in grado di aumentare l’efficacia delle cure e fornire quindi un contributo essenziale non solo in termini sanitari ma anche di sostenibilità economica, va considerata l’ipotesi di allargare il ruolo del farmacista in materia di fascicolo sanitario elettronico, mettendolo nella condizione di “consultare il profilo sanitario sintetico, dove ci sono dati che possono essere importanti proprio per il monitoraggio della terapia e per segnalare eventuali anomalie al medico”.
A sostenerlo, intervenendo a Cernobbio al secondo dei tre workshop sul Fse promossi dal Dipartimento per la Trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri e dal ministero della Salute (il primo incontro si era tenuto a Roma lo scorso 12 giugno, il terzo e ultimo si terrà a Bari a metà luglio) è stato il presidente di Sunifar Federfarma Gianni Petrosillo (nella foto).
Nel corso dell’appuntamento lombardo, sul tema L’innovazione nel sistema sanitario nazionale. Il Fascicolo sanitario elettronico per modernizzare la Sanità, il presidente del sindacato delle farmacie private rurali non ha mancato di esprimere la soddisfazione della categoria per il riconoscimento del ruolo della farmacia nell’accesso al Fse, sia in scrittura che in lettura. Ma considerando che le farmacie ormai hanno un ruolo riconosciuto e importante in campo vaccinale, ha osservato Petrosillo, “è auspicabile che abbiano accesso alla storia vaccinale del cittadino, nonché al taccuino personale, dove possono essere riportate informazioni chiave”.
Il presidente del Sunifar ha anche voluto esprimere un convinto apprezzamento per la decisione di dare vita a una serie di incontri di alto profilo per favorire la conoscenza, il decollo e il miglior utilizzo di uno strumento assolutamente fondamentale come il Fascicolo sanitario elettronico, nato per semplificare l’accesso ai servizi sanitari e aiutare a garantire continuità assistenziale in ogni angolo del Paese, ovunque ci si trovi.
Ma, proprio per centrare l’obiettivo dichiarato del Fse, che è quello di costruire un sistema informativo sanitario unico al mondo ed essere “il motore della rivoluzione digitale della sanità” (copyright del ministro Schillaci. NdR), Petrosillo ha lanciato la suggestione di un approccio open mind: “Bisogna che ci sia un’apertura. Ruoli e funzionalità evolvono in modo talmente veloce e spesso la normativa fatica a stare al passo”.