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martedì 10 Dicembre 2024
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Ddl Bilancio, quote di spettanza sul farmaco da rivedere, emendamento di Cappellacci (Fi)

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Roma, 25 novembre – Fervet opus: i tempi si fanno inevitabilmente ogni giorno più stretti e  la Commissione Bilancio di Montecitorio è impegnata ventre a terra a separare il grano dal loglio nella consueta valanga di emendamenti abbattutasi sul ddl di Bilancio 2025. La prima drastica selezione ha portato le più di 4500 proposte emendative iniziali (un quarto presentati dalla maggioranza di governo) a poco più di 800, ed prevedibile che già in questa settimana subiranno un’ulteriore robusta riduzione, scendendo a circa la metà.

Nel gruppone degli emendamenti ancora in ballo, sono ormai molto pochi quelli che riguardano  il settore del farmaco e la farmacia. Su tutti, merita di essere segnalato quello a firma del deputato di Forza Italia Ugo Cappellacci (nella foto), rubricato con il n.57.5, che propone di correggere i commi 1 e 2 dell’art. 57, quello – per la cronaca – che prevede l’aggiornamento del sistema di remunerazione della filiera distributiva del farmaco, elevando il margine riconosciuto alla distribuzione intermedia dall’attuale 3 al 3,65%. Si tratta della misura sulla quale, come è noto, l’intera industria del farmaco ha sparato ad alzo zero fin dalla sua apparizione nel testo della manovra. La proposta di Cappellacci, che l’industria non dispera di utilizzare come navetta per ulteriori correzioni finalizzate a disattivare l’intervento di revisione dei margini che la penalizza (l’aumento della quota percentuale a favore dei grossisti determina infatti una diminuzione del margine industriale), prevede che nell’ambito dei limiti fissati per la spesa a carico del Ssn a decorrere dal 1° marzo 2025, la remunerazione dei grossisti per i farmaci erogati in regime di convenzione venga sostituita da una quota variabile e da una quota fissa. Quest’ultima, in buona sostanza, resterebbe quella attuale (3% rapportata al prezzo al pubblico al netto dell’Iva per ogni confezione di farmaco), ma con la preclusione della possibilità di cedere parte di questo margine (come oggi avviene) alle farmacie aperte al pubblico sotto forma di sconti. Alla quota percentuale l’emendamento Cappellacci chiede di affiancare una quota fissa pari a euro 0,05 per ogni confezione di farmaco.

Altri tre emendamenti all’art. 57 riguardano la sperimentazione della farmacia dei servizi. Sostanzialmente sovrapponibili, le tre proposte correttive (la n. 57.0.3 a firma della deputata della Lega Vanessa Cattoi, la n. 57.0.5 a firma di Arianna Lazzarin, Lega, e la n. 57.0.6 firmata da  Roberto Pella di Forza Italia), prevedono di aggiungere al testo del ddl Bilancio un ulteriore articolo, il n.57 bis, per estendere la sperimentazione a tutto il 2025 e per  impegnare il Comitato paritetico e il Tavolo tecnico a valutare entro il 30 settembre 2025 gli esiti della complessiva attività sperimentale ai fini della rendicontazione delle spese e dell’eventuale stabilizzazione dei nuovi servizi erogati dalle farmacie. Per provvedere agli oneri della proroga della sperimentazione, le proposte emendative prevedono di autorizzare una spesa di 25,3 milioni di euro.

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