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mercoledì 15 Ottobre 2025
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Oncologi: “Prevenzione, bisogna fare molto di più, servono più attenzione e investimenti”

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Roma, 24 marzo – Continua a far discutere il parere negativo (per certi versi inopinato, dal momento che la proposta arrivava dalla stessa maggioranza di governo) che il Mef ha opposto all’emendamento al ddl per le liste d’attesa che stanziava 6 milioni di euro l’anno, per tre anni, per la prevenzione del tumore al seno.

Immediate le polemiche politiche suscitate dalla decisione del Mef, quasi tutte centrate sulla contraddizione tra la “becera propaganda” (sic!) sull’asserita grande attenzione che il governo riserva a sanità e salute e la realtà dei fatti, testimoniata da ultimo da questo no a uno stanziamento (peraltro non di grande rilievo) finalizzato a prevenire la forma di tumore più diffusa tra le donne, con oltre 55.000 nuovi casi ogni anno,  ma anche quella con probabilità di guarigione elevate (più del 95%), se la diagnosi è precoce.

Un no che qualche esponente della minoranza (che avrebbe sostenuto l’emendamento anche con il suo voto)  è arrivato a definire “una cosa immorale” (copyright Elisa Pirro, senatrice M5s).

Ma il parere negativo del Mef al Fondo prevenzione per il cancro al seno ha suscitato molte perplessità anche tra gli addetti ai lavori: “In oncologia le attività di prevenzione vanno programmate rispetto a quanto è previsto nei Livelli essenziali di assistenza (Lea)” ha dichiarato ad esempio ad Adnkronos Salute Francesco Perrone (nella foto), presidente nazionale dell’Associazione italiana oncologia medica (Aiom). “Sono convinto che occorra fare molto di più per favorire la prevenzione primaria, per evitare per quanto possibile l’insorgere della malattia, la prevenzione secondaria per la diagnosi precoce di una malattia già in corso, e la prevenzione terziaria per ridurre la probabilità di recidive. Vale per tutti i tumori, non solo per il cancro al seno”.

“Non entro nel merito dell’emendamento in questione” ha voluto precisare Perrone. “Dico solo che le strategie di prevenzione per tutte le tipologie di tumore, adozione di stili di vita salutari, gestione dei fattori di rischio modificabili, programmi di screening preventivi, terapie adiuvanti e diagnosi precoce delle recidive, prevedono maggiori investimenti e più attenzione anche da parte della politica e delle istituzioni e maggiore capacità di parlare ai cittadini. Aiom lo sta facendo anche affiancandosi come partner scientifico al tour mondiale della nave della Marina militare Amerigo Vespucci”.

Chiaro il sottotesto: davvero difficile capire il no del Mef a una proposta emendativa che era già stata approvata in Commissione Sanità e la cui bocciatura rischi inevitabilmente di ridurre la possibilità di investire in prevenzione e nella riduzione dei tempi di diagnosi.

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