Roma, 1 aprile – Dai Castelli Romani a Frosinone: è il viaggio che Arturo Cavaliere (nella foto del titolo insieme alla presidente della Commissione regionale Sanità del Lazio Alessia Savo), che soltanto l’11 febbraio scorso (ovvero meno di due mesi fa) era stato nominato direttore generale della Asl Rm 6 dal presidente della Giunta regionale Francesco Rocca (nella foto), si è trovato a dover fare in questi giorni, lasciando l’incarico appena assunto e al quale aveva subito messo mano con piglio deciso, per trasferirsi alla guida della Asl Frosinone.
A decidere la nuova destinazione, inutile dirlo, è sempre stato il presidente della Regione, alle prese (riferiscono le cronache giornalistiche) con un complesso puzzle di tessere da incastrare nei posti di comando della sanità regionale per garantire i necessari equilibri della maggioranza, secondo le purtroppo consuete logiche della politica nostrana, che molto hanno a che fare con le necessità e gli interessi dei gruppi di potere e poco o nulla con un adeguato governo della sanità.
A Cavaliere, da vero civil servant qual è, non è dunque restato altro che salutare i colleghi e i professionisti dell’Asl Rm 6, con i quali aveva già instaurato un proficuo rapporto e avviato iniziative produttive di effetti immediati (come l’apertura di otto nuovi posti letto di holding all’Ospedale dei Castelli, ai quali se ne stanno per aggiungere altri 11 in Area medica, con l’obiettivo di ridurre drasticamente ii tempi di ricovero e il sovraffollamento del Pronto soccorso), per trasferirsi subito nella Asl del capoluogo ciociaro. Dove lo attende – sempre a leggere le cronache – una situazione particolarmente difficile e densa di problemi, primo tra tutti la carenza di medici nei Pronto soccorso e nei presidi ospedalieri, che ha inevitabilmente innescato aspri contenziosi tra professionisti e azienda.
Il trasferimento di Cavaliere e l’insediamento al suo posto nella Asl Rm 6 di Giovanni Profico ha fornito l’occasione ai partiti di opposizione per lanciare un nuovo, durissimo attacco contro la gestione della sanità della Giunta Rocca, che secondo il Pd laziale è manifestamente inadeguata e “sta trasformando un sistema già in difficoltà in un campo di battaglia politico”. Lo spostamento improvviso dell’appena insediato Cavaliere dalla Asl Rm 6 alla Asl Frosinone altro non sarebbe, secondo il principale partito di opposizione del Consiglio regionale, che “l’ennesima prova che la priorità di questa maggioranza non è la salute dei cittadini, ma l’equilibrio interno della destra. Siamo di fronte a una maggioranza che monta e smonta nomine strategiche con cinismo, ignorando completamente le emergenze quotidiane nei nostri ospedali, nei pronto soccorso, nelle periferie dimenticate. Invece di rafforzare i servizi, si gioca alle poltrone, si premiano le fedeltà politiche, si fa finta che tutto vada bene. E intanto, cittadini e operatori sanitari pagano il prezzo di questa irresponsabilità”.
Accuse davvero non troppo diverse da quelle che in passato, a parti invertite, lanciavano i consiglieri di opposizione di centrodestra alla Giunta di centrosinistra. Ma il fatto che la classe politica regionale, quale che sia lo schieramento, condivida queste pessime abitudini non è davvero un’esimente, semmai un’aggravante, e non leva niente al fatto che la sanità non può né deve continuare a essere governata guardando in via prioritaria – se non esclusiva – agli interessi ed equilibri del potere politico.
I cittadini della Asl Rm 6 (mezzo milione di abitanti, ovvero centomila in più di quanti ne conta Bologna, settima città italiana per popolazione) hanno tutto il diritto del mondo di essere messi al corrente pubblicamente dei motivi che hanno indotto i vertice regionali a rimangiarsi dopo una manciata di settimana una decisione così importante come la nomina del direttore generale dell’azienda, ovvero colui che ha la responsabilità di organizzare, governare, assicurare e garantire l’assistenza sanitaria sul loro territorio. Ottenere da chi ha il dovere di dare spiegazioni attendibili al riguardo, però, è cosa che purtroppo appartiene più alla sfera dell’impossibilità che non a quella dell’improbabilità.
Intanto, il dovere di cronaca impone di segnalare che Rocca ieri ha provveduto a nominare altri due nuovi direttori generali: Laura Figorilli (già Dg dell’Asl Rieti e dell’Asl 4 Teramo, oltre che direttore amministrativo dell’Ifo) è stata destinata alla guida della Asl Rm 3, mentre Mauro Maccari, in passato commissario straordinario dell’Asl Rieti e direttore generale facente funzioni e sanitario delle aziende Usl Toscana Nord Ovest e Usl 5 Pisa, ritorna – ma questa volta nelle vesti di direttore generale – alla Asl Rieti.
Cavaliere – che vanta nel suo brillante e robusto curriculum una lunga esperienza di direzione di Uoc Servizi farmaceutici delle aziende sanitarie, quali l’Idi-Irccs e l’Asl di Viterbo, prima di essere nominato direttore della Uoc del Policlinico Universitario S. Andrea, incarichi ai quali vanno sommati la docenza universitaria, numerose pubblicazioni su riviste scientifiche indicizzate e molte collaborazioni e partecipazioni a tavoli tecnici ministeriali e di Aifa, tanto per mettere in chiaro quale sia il suo livello di esperienza e competenza a livello dirigenziale – va dunque ad assumere la direzione generale della Asl Frosinone, dove – come anticipato – avrà il suo bel da fare. Ma se c’è una cosa certa, è che è in grado di farlo.
Il presidente dell’Ordine di Roma, il Consiglio direttivo, gli uffici dell’Ordine di Roma e lo staff di RIFday – che ben ne conoscono le qualità, anche in ragione del suo impegno diretto nell’organismo di rappresentanza professionale, dove è stato presidente del Collegio dei Revisore dei conti dal 2009 al 2017 – gli rinnovano le più sincere felicitazioni e i più sentiti auguri di buon lavoro.