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mercoledì 15 Ottobre 2025
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Fondazione Cannavò, il CdA conferma alla presidenza D’Ambrosio Lettieri

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Roma, 17  luglio – Il Consiglio di amministrazione della Fondazione Cannavò, nella seduta del 15 luglio scorso, ha confermato alla presidenza Luigi D’Ambrosio Lettieri (nella foto), scelta che suona come un riconoscimento del percorso fin qui compiuto dall’organismo della Fofi,  nato nel 2004 da un’intuizione dell’allora presidente Giacomo Leopardi per valorizzare la professione del farmacista adoperandosi per mantenere e sviluppare il patrimonio dei suoi saperi professionali, adeguandolo alla sfida dei tempi.

Ad affiancare il presidente nel board della Fondazione saranno il vicepresidente Alberto Melloncelli e il segretario Davide Petrosillo e un gruppo di esperti tra i quali il presidente della Fofi Andrea Mandelli, Marcella Marletta (nella foto) e Isidoro Tortorici, gli ultimi due ultimi nel ruolo di coordinatore e vicecoordinatore del comitato scientifico.

Insieme ai ringraziamenti di rito al CdA per la riconferma alla presidenza, “un onore e una responsabilità che accolgo con profonda consapevolezza”, D’Ambrosio Lettieri ha delineato gli obiettivi (in linea di continuità con quelli finora perseguiti) di quello che si è dimostrato negli anni “un presidio culturale e istituzionale al servizio dei farmacisti italiani“:  offrire strumenti di aggiornamento professionale di alto livello, funzionali all’assolvimento dell’obbligo Ecm, ma anche alla valorizzazione del ruolo sempre più strategico del farmacista nella sanità nazionale.

“Nella nuova programmazione, un’attenzione particolare sarà dedicata all’utilizzo di tecnologie avanzate e dell’intelligenza artificiale” ha detto il presidente della Fondazione, “per esplorare modalità innovative di erogazione della formazione, anche nella prospettiva di una auspicata riforma del sistema Ecm”.

D’Ambrosio Lettieri ha ribadito che l’attenzione della Fondazione sarà rivolta a tutte le componenti della comunità professionale: “L’obiettivo è offrire ai farmacisti di comunità, a quelli operanti nell’ospedale, nei Servizi farmaceutici territoriali, negli esercizi di vicinato, nell’industria e nella ricerca, esperienze formative personalizzate, interattive e accessibili, capaci di rispondere ai bisogni reali della professione che già si giova di una formazione sul campo altamente qualificante” ha detto il presidente della Fondazione, annunciando l’impegno a rafforzare il legame con le università, le istituzioni, le società scientifiche, gli Ordini delle altre professioni sanitarie e  le associazioni di categoria. Sempre guardando a quello che è il fine primo e ultimo, fin dalla sua costituzione, del “braccio culturale” della Fofi:  contribuire “alla crescita di un farmacista protagonista attivo della sanità in una logica di sviluppo delle sinergie inter-professionali”.

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