Roma, 24 luglio – Si è chiuso ieri all’Auditorium Parco della Musica di Roma Un consiglio in salute, programma-evento dedicato alla prevenzione promosso dal Consiglio regionale del Lazio e realizzato dalla Asl Roma 1 attraverso una serie di iniziative che vogliono essere e lodevolmente sono un segnale forte di vicinanza ai bisogni dei cittadini.
Durante la manifestazione, aperta a tutti i cittadini, i cittadini hanno potuto accedere gratuitamente, con la semplice esibizione di un documento di identità e della tessera sanitaria, a esami come la mammografia, screening al collo dell’utero e al colon retto, ma anche vaccinazione contro l’Hpv e test per rilevare l’infezione da virus dell’epatite C. Ad affiancare gli esami, una campagna informativa sui disturbi alimentari, sull’attività fisica, sull’invecchiamento attivo e sugli stili di vita salutari, con spazi dedicati alla medicina della persona e alla prescrittomica. L’evento concluso ieri si inserisce all’interno delle 50 tappe del progetto di comunità avviato da Asl Roma 1 La prevenzione sotto casa, realizzato attraverso il Dipartimento di Epidemiologia, il Dipartimento di Prevenzione, il Dipartimento delle Professioni sanitarie e sociali e i distretti sanitari, con il contributo dei Municipi 1, 2, 3, 13, 14, 15. Il calendario degli appuntamenti è stato predisposto “targhettizzando” la platea di riferimento, attraverso una valutazione scientifica e rigorosa basata su dati di tipo epidemiologico e socio-demografico.
L’evento celebrato all’Auditorium nei giorni scorsi, incentrato su prestazioni tutte comprese nel perimetro della prevenzione che i cittadini romani hanno dimostrato di apprezzare molto e che hanno avuto il merito di accendere un ulteriore riflettore sulla vasta offerta (purtroppo non sempre adeguatamente conosciuta) dei servizi di screening regionali, è stata anche l’occasione per importanti momenti di confronto sul tema tra istituzioni, stakeholders e rappresentanti delle professioni e dei cittadini.
“Gli screening e la prevenzione sono i pilastri del nostro sistema-salute” ha dichiarato al riguardo il presidente del Consiglio regionale del Lazio Antonello Aurigemma (nella foto), intervenuto alla manifestazione. “Grazie agli ordini dei farmacisti, infermieri, medici di medicina generale, fisioterapisti che hanno permesso di far funzionare un sistema che deve poter consentire ai cittadini di avere risposte immediate. Oltre mille persone si sono già prenotate. Troppo spesso la prevenzione è stata considerata dalla Regione un costo, ma per noi è un investimento”.
L’intervento del presidente dell’Ordine dei Farmacisti Giuseppe Guaglianone
All’evento della Regione – reso possibile, come ricordato da Aurigemma, dalla collaborazione di una pletora di associazioni e organizzazioni professionali di settore, tra le quali Federfarma Roma e l’Ordine dei Farmacisti della provincia di Roma – è intervenuto anche il presidente di quest’ultimo, Giuseppe Guaglianone (nella foto), che ha voluto ribadire il ruolo centrale e imprescindibile di farmacisti e farmacie in un sistema sanitario che voglia avere i suoi cardini nella prevenzione e nella prossimità.
“Noi farmacisti, che facciamo quotidianamente attività concreta di prevenzione sul territorio ogni giorno e possiamo dunque valutare esiti ed effetti di questa fondamentale attività, siamo convinti che investire nella prevenzione non sia solo un dovere etico nei confronti della salute dei cittadini, ma anche una strategia indispensabile per la sostenibilità economica del nostro Servizio sanitario nazionale” ha detto Guaglianone, rilevando però che l’Italia, in materia, è in forte ritardo. “Secondo il Rapporto Osservasalute 2023, la spesa per la prevenzione nel nostro Paese è molto inferiore alla media europea, 4,4% circa della spesa sanitaria totale contro una media Ocse del 5,5%. Questo si traduce in un maggiore incidenza di malattie croniche e in un sovraccarico per le strutture di cura. Ad esempio, la partecipazione agli screening oncologici (mammografia, pap-test, screening colorettale) pur essendo in crescita, non raggiunge ancora i livelli ottimali raccomandati, con significative disparità regionali”.
Per correggere il tiro e porre rimedio a queste oggettive e penalizzanti criticità, è fondamentale ottimizzare le risorse esistenti e creare sinergie. “Nel Lazio ci stiamo provando, con la creazione di una rete tra le diverse professioni sanitarie, con gli Ordini professionali motori propulsivi di una collaborazione che deve essere strutturale e non episodica” ha detto il presidente dei farmacisti romani. “Medici di medicina generale, farmacisti, infermieri e altre figure professionali devono agire in maniera coordinata, mettendo a fattore comune le proprie competenze per intercettare i bisogni di salute dei cittadini e promuovere attivamente la prevenzione a tutti i livelli.”
Investire nella prevenzione: benefici per la salute e per le casse dello Stato
Non c’è discussione sul fatto che una politica sanitaria fortemente orientata alla prevenzione produrrebbe un impatto economico rivoluzionario. “Se in Italia si facesse prevenzione come si deve, i problemi economici della sanità sarebbero in buona parte risolti” ha detto Guaglianone. “Minore incidenza di malattie significa meno ricoveri, meno interventi chirurgici e, di conseguenza, un notevole risparmio per il sistema. È un investimento che genera un ritorno esponenziale, sia in termini di anni di vita in salute per i cittadini, sia in termini di sostenibilità finanziaria del nostro Ssn“.
Ma serve un impegno convinto, un approccio multifattoriale e i necessari, importanti investimenti per muoversi in questa direzione: “La cultura della prevenzione deve necessariamente passare attraverso campagne informative capillari e programmi di educazione sanitaria che partano fin dalle scuole” ha affermato il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Roma e provincia. “Allo stesso tempo, è necessario prevedere meccanismi che responsabilizzino il cittadino, in un’ottica di sensibilizzazione verso una maggiore partecipazione, per incoraggiare una maggiore adesione alle pratiche preventive, riconoscendo il legame tra le scelte individuali e la sostenibilità del sistema: si potrebbe ragionare su strumenti come l‘introduzione di ticket calibrati per coloro che, pur in assenza di comprovate controindicazioni, scelgono di non aderire agli screening raccomandati. Mi rendo conto che il discorso è molto scivoloso e le soluzioni in ipotesi possono apparire urticanti e controverse, ma bisognerà pur incominciare a parlarne, fosse anche solo per liquidare sul nascere approcci di questo tipo” ha sostenuto Guaglianone. “Dobbiamo parlarne perché, se davvero vogliamo una sanità pubblica universale che funzioni, dobbiamo rispondere a una necessità ineludibile: far decollare anche nella sanità la cultura di una cittadinanza consapevole e responsabile, convincendo i cittadini che la libertà personale non è solo un diritto ma comporta precisi doveri. Il ‘Faccio come mi pare perché tanto la salute è mia’, insomma, è una postura che non è né può essere contemplata, se poi il ‘fare come ci pare’ si traduce in danni oggettivi per l’intero sistema di salute, quali sono ad esempio i costi spesso molto ingenti causati da malattie che potevano essere evitate con un semplice pizzico di buon senso e buona volontà. Questione complessa, lo so, ma se in futuro vogliamo ancora avere una sanità pubblica che funziona dovremo essere capaci di affrontare anche la complessità”.
Guaglianone ha poi concluso con un cenno al Fascicolo sanitario elettronico, strumento che ai fini della prevenzione può essere cruciale, soprattutto in termini di monitoraggio: “Il Fse non è solo un deposito di dati, ma una risorsa preziosa per tracciare il percorso di prevenzione dei cittadini, monitorare l’adesione agli screening e identificare precocemente le aree di intervento” ha sottolinea il presidente dell’Ordine. “Implementare pienamente il suo potenziale significa fornire agli operatori sanitari e ai cittadini stessi un quadro chiaro e aggiornato sullo stato di salute e sulle opportunità di prevenzione, ottimizzando così gli sforzi e le risorse.”
L’ultimo cenno Guagiianone lo ha riservato a un elemento che garantisce essere fuori discussione: il ruolo attivo che l’Ordine dei Farmacisti di Roma e tutta la professione farmaceutica “continueranno a giocare in questa sfida epocale, nella convinzione che solo unendo le forze e promuovendo un’autentica cultura della prevenzione si potrà garantire un futuro più sano e prospero per tutti”.