Roma, 9 settembre – La visita effettuata dai carabinieri del Nas lo scorso 8 luglio alla farmacia distrettuale dell’Asl Napoli 3 Sud, a Ottaviano, e le conseguenti denunce per le condizioni di inqualificabile degrado della struttura (una sorta di girone infernale dantesco fatto di pazienti ammassati nell’atrio nonostante patologie gravissime, scarsa igiene, bagni indegni di un Paese civile, impianti elettrici rattoppati con nastro isolante e ciabatte volanti, polvere e ragnatele nei locali di stoccaggio dei farmaci salvavita), con correlata annotazione di ben 11 situazioni di non conformità, non è evidentemente bastata a cambiare il quadro della situazione.
Un quadro che i napoletani di quel quadrante della città – secondo quanto riferiscono unanimemente le fonti di informazione locali – conoscono purtroppo bene e ormai da tempo. Sono infatti anni che i cittadini, in particolare i malati cronici e quelli particolarmente fragili, denunciano in prima persona o attraverso i familiari condizioni di attesa insostenibili e la mancanza di un servizio dignitoso.
Niente sembra però essere cambiato, a giudicare dalla testimonianze che continuano ad arrivare dagli assistiti. E così il caso delle “farmacia degli orrori”, come l’ha definita qualcuno, è tornato nei giorni scorsi a occupare le pagine di cronaca dei siti locali di informazione.
Particolarmente dura la nuova denuncia avanzata via Facebook dal deputato di Alleanza Verdi-Sinis
tra Francesco Emilio Borrelli (nella foto), che nella vita fa il giornalista e in passato era già intervenuto sulla vicenda, senza evidentemente riuscire ad ottenere dalla Asl Napoli 3 Sud il benché minimo segno di un impegno concreto a cambiare uno stato di cose molto al di sotto dei limiti della decenza.
“Questa situazione è disumana e non può essere ulteriormente tollerata” scrive Borrelli sul suo profilo Facebook. “Non è accettabile che pazienti fragili, già provati da malattie gravi, debbano essere umiliati e messi a rischio in ambienti che definire indegni è poco. Non possiamo aspettare che altri controlli dei Nas certifichino l’ovvio: serve un intervento immediato dell’Asl Napoli 3 Sud e della Regione per restituire dignità, sicurezza e rispetto ai malati. I cittadini hanno diritto a cure e farmaci in ambienti salubri” conclude il deputato Avs “non a vivere un’odissea ogni volta che devono ritirare terapie salvavita. Chiediamo risposte concrete e azioni urgenti. Basta chiacchiere”.
Gli fa eco Giuseppe Uliano, paziente fragile colpito da Mycobacterium abscessus, autore nei giorni scorsi di una nuova denuncia sull’operato della farmacia distrettuale di Ottaviano. “Dopo la mia denuncia prima dell’estate e la visita dei Nas, nulla è cambiato” afferma Uliano, secondo quando riportano il quotidiano online Napolivillage.com e lo stesso Borrelli. “Martedì sono stato a ritirare i farmaci e mi sono trovato nello stesso delirio: più di cento persone stipate in sala d’attesa. Io sono un paziente fragile, non posso permettermi di restare ore in mezzo alla folla: rischio di contagiare o di essere contagiato, con conseguenze gravissime. In queste condizioni un malato oncologico rischia la vita”.
Reazioni dalla Asl Napoli 3? Non pervenute, ove si eccettui una risposta al reclamo di protocollato dall’azienda sanitaria (documento n. 0168138/U del 10 luglio 2025) con l’impegno a valutare le criticità sollevate. Una valutazione – evidentemente – molto impegnativa, tanto da essere presumibilmente ancora in corso.
Perché, secondo quanto riferiscono i malcapitati pazienti costretti a servirsi della farmacia distrettuale di Ottaviano, il dichiarato “impegno” dell’Asl – con tanti saluti all’intervento immediato chiesto a gran voce dai cittadini – non ha ancora avuto alcun seguito in termini concreti. Usque ad tandem?


