Roma, 19 settembre – L’edizione 2025 della Giornata mondiale per la sicurezza del paziente, celebrata il 17 settembre, ha posto l’accento sulla necessità di garantire un’assistenza sicura a ogni neonato e bambino, dedicando l’evento proprio al tema Safe care for every newborn and every child.
Ed è in questa direzione, “offrendo sempre più farmaci per i bambini”, studiati su di loro a garanzia di efficacia e sicurezza, che il presidente di Farmindustria Marcello Cattani (nella foto) ha voluto rinnovare “l’impegno delle aziende farmaceutiche a sostegno della salute dei pazienti, in particolare i più piccoli. Continueremo a lavorare con l’obiettivo di aumentare il numero di medicinali studiati anche per loro”.
L’associazione nazionale delle imprese del farmaco riferisce che “in Europa sono in corso 733 studi clinici in ambito pediatrico, di cui 307 coinvolgono anche l’Italia (fonte Ctis), mentre a livello globale sono attivi 2.860 trial focalizzati sul trovare risposte a malattie che possono colpire i bambini (fonte Clinicaltrials.gov)”.
“Per tutelare la salute e il benessere delle nuove generazioni” afferma Cattani “oltre a promuovere studi clinici mirati a valutare l’efficacia e la sicurezza dei farmaci nei bambini, le aziende sono fortemente impegnate nelle attività di farmacovigilanza e nella continua collaborazione con le istituzioni sanitarie e le autorità regolatorie. Con un unico obiettivo: mettere a disposizione farmaci che rispondano a elevati standard di qualità e sicurezza, con verifiche continue e rigorose dall’inizio dello sviluppo fino a dopo l’immissione in commercio”.
“In molti casi queste terapie possono fare davvero la differenza, soprattutto nei casi di malattie rare” sottolinea il presidente di Farmindustria. “I farmaci orfani consentono di offrire opportunità di cura là dove non esisteva speranza, con un impatto non solo sanitario, ma anche etico. Alcuni di questi medicinali, che dal 2000 a oggi sono oltre 260 in Europa, hanno cambiato la qualità e l’aspettativa di vita di bambini affetti da malattie rare, offrendo loro possibilità di sopravvivenza concrete, prima impensabili”.


