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mercoledì 15 Ottobre 2025
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Schillaci: “Adolescenti, salute mentale a rischio, dopo 13 anni arriva Piano nazionale”

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Roma, 7 ottobre – Arriva, a 13 anni di distanza dal precedente, il Nuovo piano nazionale per la salute mentale dedicato alle fasce più giovani della popolazione, che va a integrare il Piano nazionale di prevenzione  ed è stato predisposto dal Ministero della Salute per rafforzare i servizi di diagnosi precoce, della neuropsichiatria infantile e garantire la presenza di équipe multidisciplinari, per interventi complessi e coordinati di diagnosi, trattamento e riabilitazione che coinvolgano la famiglia, la scuola, integrati in rete con altre istituzioni e con il territorio.

Lo ha annunciato lo stesso ministro della Salute Orazio Schillaci (nella foto), intervenendo alla Conferenza nazionale sull’Infanzia e l’Adolescenza conclusasi a Roma venerdì 3 ottobre.  “La salute dei nostri figli non è una spesa, ma il più grande investimento per il futuro dell’Italia. Il ministero della Salute continuerà a impegnarsi con determinazione perché ogni politica pubblica tenga al centro l’infanzia e l’adolescenza, con un approccio integrato, inclusivo e lungimirante”, ha detto Schillaci.

I dati attestano che ansia, depressione e comportamenti autolesivi sono in aumento tra gli adolescenti e un intervento, ha spiegato il ministro, era dunque necessario. “Abbiamo la responsabilità di assicurare a ogni giovane di trovare ascolto, accoglienza e sostegno nei momenti di maggiore fragilità” ha detto Schillaci. “A tale proposito, ricordo che con la scorsa manovra di bilancio abbiamo finanziato servizi di sostegno psicologico nelle scuole e ricordo anche i Progetti finanziati nel 2024 sugli adolescenti e i tentativi di suicidio, per programmare ancora di più interventi mirati e migliorare l’intercettazione precoce degli adolescenti con comportamenti autolesivi. Ma – ha proseguito  il titolare del dicastero – diciamolo ancora una volta chiaramente: occorre uno sforzo ulteriore per superare i gap assistenziali fra le Regioni ed è necessario che ovunque si rafforzi la capacità di rispondere ai bisogni degli adolescenti con disturbi neuropsichici”.

Secondo Schillaci “non meno urgente è la lotta alle dipendenze e in particolare alle nuove dipendenze. L’emergere del Fentanyl e di altri oppioidi sintetici ha richiesto una risposta immediata e coordinata. Il Piano nazionale contro il Fentanyl rafforza la prevenzione, il monitoraggio sul suo uso appropriato, in collaborazione con le forze dell’ordine, cheringrazio”.

“Ma le dipendenze riguardano anche il digitale: internet, social media e videogiochi, che possono diventare terreno di vulnerabilità per i nostri ragazzi. Dai dati della Sorveglianza Iss emerge che più di un quarto degli adolescenti ha una dipendenza dal cellulare. E ancora, l’Iss e i Consultori familiari ci segnalano dati allarmanti sul cyberbullismo. Per questo occorre lavorare ancora” ha osservato il ministro “insieme a scuole, famiglie e associazioni, con campagne di educazione digitale, sostegno psicologico e programmi mirati, per ridurre i rischi e promuovere un uso sano e consapevole delle tecnologie, che sono a volte così importanti. Oggi occorre però dire con forza che i servizi sanitari devono saper rispondere in modo specifico ai bisogni di bambine, bambini e adolescenti. Questo significa potenziare i servizi di comunità, la neuropsichiatria infantile, i centri di ascolto psicologico nelle scuole. Ed è ciò a cui stiamo lavorando” ha concluso Schillaci “anche grazie ai fondi del Pnrr per il potenziamento dell’assistenza territoriale, ma certamente ognuno è chiamato a fare la propria parte”.

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