Roma, 16 ottobre – “Un evento realizzato in perfetto stile Sifo, unendo nel dialogo sull’oncologia e onco-ematologia tante professioni e confermando il ruolo della nostra Società scientifica all’interno di una fase particolarmente evolutiva per il sistema del farmaco e delle terapia”.
Così Titti Faggiano (nella foto) e Maddalena Sciacovelli, responsabili scientifiche del corso nazionale Sifo su Medicina di precisione in oncologia e oncoematologia: nuove prospettive e nuovi scenari tra innovazione, precisione e sostenibilità, commentano l’importante evento ospitato nei giorni scorsi nell’Aula Magna dell’Università Aldo Moro di Bari.
Il corso, aperto da un saluto introduttivo del presidente della Sifo Arturo Cavaliere (nella foto) ha proposto in due sessioni differenti un approfondimento sui profondi cambiamenti in corso nell’approccio al paziente oncologico tra biomarcatori, molecular tumor board, soluzioni ed approcci basati sul Next Generation Sequencing e sempre nuova personalizzazione delle terapie.
L’obiettivo della giornata era condividere con i discenti conoscenze e proposte, anche alla luce di basi farmacoeconomiche, sul mondo dell’oncologia partendo dalle innovazioni terapeutiche già a disposizione e da quelle in via di sperimentazione.
Al Corso sono intervenuti tra gli altri Gianmarco Surico, coordinatore della Rete oncologica pugliese, Anna Maria Moretti, presidente della Società italiana Medicina di genere, con una relazione su genere ed oncologia, Domenico Tarantino (con un approfondimento su target therapy e immunoterapia) e Isabella Bruno, che ha illustrato alcune delle possibilità offerte attualmente dalla medicina nucleare.
Gli ultimi interventi della giornata sono stati quelli di Andrea Marinozzi (sul tema L’oncologia nelle sperimentazioni cliniche) e di Francesco Albergo (Terapie oncologiche, HTA o Farmacoeconomia?), adeguate conclusioni multidisciplinari di un evento molto partecipato e apprezzato, giustamente organizzato in una sede prestigiosa e autorevole.
Comprensibile dunque la soddisfazione di Faggiano e Sciacovelli, anche per la partecipazione di tanti giovani farmacisti ospedalieri, la cui presenza – chiosano le due responsabili scientifiche dell’evento – “ha reso evidente il ruolo sempre più importante della nostra professione nella medicina di precisione e nell’oncologia, a conferma dell’esigenza di una multidisciplinarietà necessaria per restare al passo con le evoluzioni di settore”.