Roma, 20 ottobre – Secondo il Movimento nazionale liberi farmacisti, sarebbe in corso da parte di Federfarma un tentativo di trasformare il rinnovo del contratto dei farmacisti privati in un’operazione di dumping contrattuale, pensata per tutelare le imprese a scapito dei professionisti.
In un comunicato stampa che verrà diffuso nella mattinata di oggi e che RIFday è in grado di anticipare, la sigla fondata e presieduta da Vincenzo Devito (nella foto) estrapola e riporta un passaggio della lettera inviata agli associati dal sindacato dei titolari di farmacia per informarli sul documenti, dove si legge che Federfarma “sta valutando d’intraprendere apposite negoziazioni con altre rappresentanze di lavoratori comunque abilitate a sottoscrivere il Contratto collettivo che impegnerebbe i titolari di farmacia a corrispondere i dovuti aumenti salariali ai dipendenti”.
Nella stessa nota, riferisce sempre Mnlf, si afferma anche che “all’esito delle prime informali interlocuzioni, dette negoziazioni sarebbero basate su presupposti ben distanti da quelle delle tre sigle sindacali” (il riferimento è ovviamente a Filcams, Fisascat e Uiltucs e alla loro richiesta di 360 euro di aumento contro i 120 offerti dalla parte datoriale, NdR).
Una posizione – osserva Mnlf – che “appare in linea con l’accordo firmato lo scorso 17 giugno 2025 tra la stessa Federfarma e l’Ugl Terziario che stabilisce la condivisione del vigente Ccnl dei dipendenti delle farmacie private” (RIFday ne riferì qui).
“Ora, pur non sottacendo il fatto che l’Ugl Terziario, sindacato vicino al Governo, rappresenta lo zero virgola tra i farmacisti dipendenti di farmacia privata” prosegue il comunicato dei liberi farmacisti “tutta l’operazione, evidentemente preparata per tempo, appare costruita come deterrente per un rinnovo del Ccnl equo e dignitoso con i sindacati confederali”.
Ma, osservano i liberi farmacisti nel loro comunicato, il dumping contrattuale è stato condannato proprio in questi giorni dallo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che lo scorso 17 ottobre lo ha definito come un sistema che ha “l’effetto di ridurre i diritti e le tutele dei lavoratori, di abbassare i livelli salariali, di provocare concorrenza sleale fra le imprese. Dinamiche di mercato che concorrono ad ampliare questi squilibri nelle retribuzioni, ne nasce un aspetto a cui non si può sfuggire quando tante famiglie sono sospinte sotto la soglia di povertà nonostante il lavoro di almeno uno dei componenti, mentre invece super manager godono di remunerazioni centinaia, o persino migliaia di volte superiori a quelle di dipendenti delle imprese.
Ad adiuvandum, Mnlf ricorda anche quanto subito aggiunto alle parole del Capo dello Stato, dopo averle plaudite, dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli: “Sono parole che colgono pienamente il cuore del problema: senza salari dignitosi e contratti rappresentativi non c’è crescita, né coesione sociale.”
Mnlf prosegue osservando che Federfarma “giustifica la propria posizione con la precarietà economica di alcune farmacie”, utilizzando tale motivazione “come un ‘mantra’ in diverse occasioni”. Ma, tagliano corto i liberi farmacisti, è un argomento che “si scontra con la realtà dei fatti e l’obbiettività dei dati”.
Fatti inoppugnabili, esemplifica Mnlf nel suo comunicato, sono l’aumento del 2011 di 107 euro più una tantum per vacanza contrattuale, dopo 22 mesi di ritardo del rinnovo del contratto, e l’aumento di 80 euro del 2021, senza una tantum, nonostante gli anni di ritardo dal precedente rinnovo fossero stati addirittura otto. “Dati che evidenziano come dopo15 anni l’offerta di 120 euro di Federfarma non coprirebbe nemmeno il 50% della perdita del potere d’acquisto dei lavoratori” chiosa Mnlf.
“Il Movimento nazionale liberi farmacisti sostiene la lotta delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e definisce provocatoria la posizione di Federfarma finalizzata unicamente a dileggiare quanto fatto in questi anni, soprattutto durante la pandemia da parte di tutti i lavoratori e le lavoratrici in farmacia” conclude il comunicato Mnlf. “Esaltati come professionisti quando faceva comodo e insultati quando si tratta di riconoscere i loro diritti e la loro dignità. È arrivato il momento di dire basta alla superbia e alla mistificazione della realtà”.