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lunedì 20 Ottobre 2025
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Manovra 2026, tutte le misure per la sanità, a partire dai 2,4 miliardi in più per il Fsn

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Roma, 20 ottobre – Il Consiglio dei Ministri, dando prova della più assoluta indifferenza alle suggestioni della scaramanzia, ha approvato venerdì 17 ottobre la nuova Legge di bilancio per il 2026, una manovra che vale complessivamente 18,7 miliardi tra tagli di tasse e maggiori spese. Il provvedimento licenziato dall’esecutivo passa ora all’esame del Parlamento, che dovrà approvarlo definitivamente entro la fine dell’anno, non senza prima aver provato in ogni modo (come è consuetudine) a provare a ottenere aggiustamenti e spostamenti delle risorse in favore di questo o quel comparto o posta di spesa. Ma è più che ragionevole ritenere che le misure messe a punto e approvate dal governo non subiranno modifiche sostanziali.

La sanità – come era ampiamente previsto – è uno dei capitoli-chiave della manovra, con un ulteriore aumento di 2,4 miliardi di euro del Fondo sanitario nazionale rispetto a quanto già programmato con la legge di bilancio 2025. Il finanziamento complessivo della sanità pubblica sale così a 142,9 miliardi, contro i 136,6 miliardi del 2025, con un aumento di 6,3 miliardi e la previsione di ulteriori aumenti nel biennio successivo (2027-2028) pari a 2,65 miliardi. Le misure sono mirate, in particolare, su alcune poste di spesa “critiche”, come personale, liste d’attesa, prevenzione e farmaceutica. Ed è proprio da quest’ultima che cominciamo a illustrare, in sintesi, le misure della Manovra 2026,

Farmaci e dispositivi medici

La Legge di bilancio 2026 interviene in primo luogo sui tetti di spesa farmaceutica, rideterminandoli: quello per gli acquisti diretti viene aumentato dello 0,20% e quello per la spesa convenzionata dello 0,05%, per un importo complessivo di circa 350 milioni, finalizzati in buona parte a gestire l’uscita dei farmaci dal fondo innovativi e l’ingresso di nuove terapie.

Prevista inoltre la stabilizzazione della “farmacia dei servizi”, voce per la quale viene espressamente assegnato un fondo di circa 66 milioni di euro.

Nella cornice di revisione della governance, il Governo è anche intervenuto sul payback, in particolare con l’eliminazione del 1,83% sul prezzo di vendita dei farmaci dispensati a carico del Servizio Sanitario Nazionale in regime di convenzione, la quota (ritenuta un’impropria tassa aggiuntiva dalle aziende) che queste ultime versano alle Regioni.

Novità anche per i dispositivi medici, ai quali è riservato uno stanziamento per il 2026 di 280 milioni in più sul tetto di spesa, risorse che verranno utilizzate per l’adeguamento ai consumi del SSN e per ridurre il contenzioso con i fornitori.

La misure principali (con le cifre correlate) capitolo per capitolo  

Queste, capitolo per capitolo e cifra per cifra, le misure della manovra approvate dal Governo e illustrate nella conferenza stampa e nelle note ufficiali.

Personale, assunzioni e aumenti buste paga

Piano straordinario di assunzioni: è prevista l’assunzione di circa 7.000 nuove unità nel 2026 (6.000 infermieri e 1.000 medici), come prima tranche di un piano pluriennale di rafforzamento degli organici.

Indennità di specificità: per il 2026 sono previsti aumenti complessivi pari a 280 milioni (85 dei quali destinati ai medici e 195 agli infermieri). L’effetto stimato è un aumento medio di 3.000 euro lordi annui per i medici e di 1.630 euro lordi annui per gli infermieri (in raccordo con gli aumenti già previsti dalla Manovra 2025). Per i dirigenti sanitari non medici, invece sono previsti aumenti per 8 milioni complessivi. che dovrebbero tradursi in aumenti in busta paga di circa 490 euro lordi annui.

Indennità di tutela del malato e promozione della salute: la manovra prevede anche un trattamento economico aggiuntivo destinato al personale sanitario appartenente alle categorie delle professioni sanitarie (Tsrm Pstrp, fisioterapisti, osa, oss) per valorizzare il loro specifico ruolo nell’assistenza e nella promozione della salute. Approvato, al riguardo, uno stanziamento di 58 milioni nel 2026, in funzione del quale si stima un aumento in busta paga di circa 1.570 euro lordi annui.

Acquisti da privato accreditato per ridurre liste d’attesa

La manovra prevede un aumento di 246 milioni del tetto di spesa per l’acquisto di prestazioni da erogatori privati accreditati (specialistica ambulatoriale e assistenza ospedaliera), nella previsione che un aumento dell’offerta possa incidere positivamente sulle liste d’attesa, riducendole.

Stanziati anche ulteriori 100 milioni per le tariffe ambulatoriali, in aggiunta al miliardo già previsto dalla Legge di bilancio 2025 per la revisione delle tariffe di ricovero e riabilitazione. Le nuove tariffe dovrebbero partire proprio dal 2026.

Prevenzione e screening

La Legge di bilancio 2026 stanzia anche 530 milioni in più per le attività di prevenzione, con particolare rafforzamento dei programmi di screening (mammella, cervice uterina, colon-retto). È prevista anche la definizione dell’introduzione dello screening per il tumore del polmone e fondi aggiuntivi a sostegno alle vaccinazioni anti‑Rsv.

Salute mentale e cure palliative

Stanziati per il prossimo anno 90 milioni  complessivi per potenziare l’offerta e colmare i gap di copertura.

Ricerca, enti vigilati e infrastrutture della salute

Oltre ai capitoli principali, la manovra prevede delle voci dedicate a enti e istituti di ricerca e strutture del Ministero della Salute. In particolare sono previsti: 100 milioni in più per gli Irccs per finanziare la ricerca corrente e 60 milioni in più per nuove assunzioni; uno stanziamento aggiuntivo di 20 milioni per l’Istituto superiore di sanità (Iss); 8,17 milioni all’Agenas per per la stabilizzazione del personale Pnrr; 3,6 milioni all’Aifa per assunzioni.

Ancora, sono stati destinati  81,3 milioni per spese in conto capitale del Ministero della Salute, 36 milioni in più per gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, 10 milioni per il fondo One Health su disturbi dell’alimentazione, 60 milioni per le malattie rare e 150 milioni per l’assistenza territoriale e domiciliare.

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