Roma, 23 ottobre – Nel Consiglio di amministrazione dell’Enpaf che ieri ha eletto al suo interno Maurizio Pace come presidente cui affidare la guida della cassa previdenziale per il quadriennio 2025-2029, spicca quella che è in qualche modo una singolarità: per la prima volta – salvo sempre possibili defaillances della memoria – nell’organo di governo dell’ente di categoria si registra la presenza di due coppie di farmacisti provenienti dalla stessa Regione: si tratta dei laziali Eugenio Leopardi e Vladimiro Grieco, il primo eletto dal Consiglio nazionale e dunque espresso dalla professione, il secondo nominato per decreto dal ministro del Lavoro Marina Calderone in rappresentanza del dicastero, e dei pugliesi Vincenzo Lozupone e Vittorio Carparelli, il primo eletto dall’assemblea dei presidenti di Ordine e il secondo nominato dal ministro della Salute Orazio Schillaci in rappresentanza del dicastero di Lungotevere Ripa.
Sia Leopardi, eletto vicepresidente Enpaf nella seduta del CdA di ieri, sia Grieco sono componenti del Consiglio direttivo dell’Ordine dei Farmacisti di Roma, dove il secondo riveste l’importante carica di segretario. Una circostanza particolare che il presidente Giuseppe Guaglianone non ha mancato di evidenziare nel formulare gli auguri suoi personali e di tutto il Consiglio direttivo dell’Ordine di Capitale e provincia ai nuovi vertici dell’ente previdenziale della professione.
“All’esito delle elezioni per il Consiglio di amministrazione dell’Enpaf, rivolgo a nome mio e di tutto il Consiglio direttivo le più vive congratulazioni e i più fervidi auguri di buon lavoro al presidente Maurizio Pace e a tutti i consiglieri eletti” sono le parole di Guaglianone, “e sono certo che si comprenderà agevolmente se essi sono un filo più sentiti per Leopardi e Grieco, autorevoli rappresentanti del Consiglio direttivo del nostro Ordine e dunque compagni di squadra con i quali condivido quotidianamente lavoro e idee perseguendo la tutelo e lo sviluppo della professione”.
Il presidente dell’Ordine di Roma, che definisce l’Enpaf “presidio essenziale della professione”, non manca di rivolgere un pensiero grato al Consiglio uscente dell’Ente, che è riuscito nel compito – tutt’altro che scontato – di salvaguardare la solidità e la stabilità finanziaria di lungo periodo della cassa previdenziale di categoria.
Guaglianone non esita però a sottolineare quello che ora è più che mai necessario fare, ovvero “garantire previdenza e assistenza a tutti i farmacisti”, rispondendo per quanto possibile alle molte istanze che arrivano dalla comunità professionale, che – a causa della lunga congiuntura di particolare difficoltà attraversata ormai da molti anni, decisamente gravosa per ampie fasce di iscritti – chiedono scelte e decisioni che possano portare a misure in grado sia di alleggerire là dove necessario (e in molti casi lo è) il peso dei contributi, sia di aumentare gli interventi di assistenza.
Il tutto, ovviamente, preoccupandosi di non pregiudicare l’equilibrio economico-finanziario dell’Ente di previdenza che la professione gestisce in autonomia e che rappresenta – soprattutto in termini di rispetto e salvaguardia dei doveri intergenerazionali – una ricchezza che i farmacisti non devono né possono perdere.
Un terreno, questo, che l’Ordine di Roma intende presidiare con determinazione e consapevolezza: “L’Ordine sarà un interlocutore esigente e costruttivo: promotore di iniziative e proposte ed eserciterà un controllo puntuale affinché le istanze dei colleghi siano ascoltate e i loro interessi sempre tutelati” afferma al riguardo Guaglianone, per poi concludere con l’auspicio che “il nuovo Consiglio di amministrazione sia, sempre, dalla parte del farmacista, vicino ai bisogni reali della categoria”.
Agli auguri di buon lavoro del Presidente e del Consiglio direttivo dell’Ordine si aggiungono anche quelli sinceri e sentiti degli Uffici e di RIFday.