Roma, 23 ottobre – Il 74,1% dei cittadini si considera abbastanza informato (58,3%) o molto informato (15,8%) sul tema dell’obesità. Per il 66,6% di loro si tratta di una vera e propria malattia, per il 27,3% lo è solo in parte; il 6,2% non la ritiene tale.
L’82,7% di chi la considera malattia ritiene sia importante affrontarla quanto altre patologie croniche. Il 46,7% pensa che in alcuni casi l’obesità sia più comune tra le persone in condizioni socio-economiche svantaggiate. L’obesità è percepita come fattore di rischio significativo per altre patologie, principalmente: malattie cardiovascolari (90,1%), malattie metaboliche-diabete (84%), malattie respiratorie (68,9%).
Circa metà degli intervistati ritiene che le persone con obesità abbiano bisogno di comprensione e supporto. Il 43,8% concorda che discriminazione ed emarginazione influiscono negativamente sulla gestione della condizione. Il 34,5% riconosce la discriminazione in vari contesti quali la scuola o il lavoro e il 23,1% riconosce il forte pregiudizio sociale (chi è obeso o in sovrappeso è spesso percepito come pigro e demotivato).
Circa un quarto delle persone che si dichiara in sovrappeso ha avviato una cura specifica, il 35,7% non lo ha mai fatto ed oltre il 33% ha abbandonato la cura poiché scoraggiato dalla mancanza di risultati o dalla difficoltà nel gestire le cure.
La sfilza di dati appena proposti è solo una parte di quelli rilevati dall’indagine condotta per la campagna Obesità, non ignorarla, affrontiamola insieme, un progetto di Cittadinanzattiva – in collaborazione con Federfarma – che ha coinvolto, dal marzo a giugno di quest’anno, 1509 farmacie su tutto il territorio italiano e 5543 cittadini con l’obiettivo di aumentare l’empowerment, la consapevolezza, l’informazione e la sensibilizzazione di questi ultimi e dei pazienti sui rischi connessi all’obesità.
Lo strumento principale è stato un questionario in 18 domande, anonimo e volontario, mirato a valutare la conoscenza e la percezione dell’obesità come malattia cronica. La sua realizzazione è stata possibile anche grazie al lavoro di un board scientifico composto da rappresentanti delle istituzioni, delle organizzazioni dei professionisti sanitari, dei pazienti e dei cittadini.
Integrato da una sezione socio-demografica e da una dedicata alla rilevazione di
parametri antropometrici per il calcolo di Bmi (Body mass index, indice di massa corporea) e Bai (Body adiposity index), il questionario ha permesso di far emergere anche informazioni molto importanti riguardo alle cause percepite dell’obesità: il 50% degli intervistati ritiene che a causare l’obesità siano patologie associate o alterazioni metaboliche, mentre l’altra metà ritiene che dipenda da fattori psicologici o fattori ereditari. Ciò che stupisce è che oltre il 92% lega l’obesità agli eccessi alimentari e quasi il 90% ad inattività fisica.
Essere in sovrappeso (od obesi) e non pecepirlo. Rilevante, ancora, è il rapporto fra la percezione del proprio peso (autopercezione) e la condizione reale: il 44,8% degli intervistati si considera normopeso, il 32,9% leggermente in sovrappeso, il 14,6% in sovrappeso e il 4,3% con obesità. Tuttavia, la valutazione dei parametri antropometrici ha rivelato che il 60% delle donne si trova in condizioni di sovrappeso o obesità (40,5% obese, 19,6% sovrappeso). Dati analoghi per il 60,2% degli uomini (35,6% obesi, 24,6% sovrappeso).
La survey tra i farmacisti. A completamento dell’indagine è stata realizzata una survey tra i farmacisti che hanno partecipato alla campagna, con un breve questionario volto a rilevare aspetti positivi e criticità riscontrate. I farmacisti coinvolti hanno evidenziando principalmente due tipi di difficoltà: non tutte le farmacie hanno spazi adeguati o personale da dedicare a questo tipo di attività, difficile da svolgere mentre si lavora al banco; diversi cittadini hanno dimostrato una certa ritrosia ad essere coinvolti nell’indagine, perché imbarazzati o non consapevoli della propria condizione di salute. I farmacisti interpellati hanno anche avanzato delle proposte per eventuali future campagne, suggerendo di coinvolgere i medici e di adeguare le strategie di comunicazione tenendo conto delle criticità emerse.
“Siamo orgogliosi di presentare i risultati della nostra campagna” commenta Tiziana Nicoletti (nella foto), responsabile del Coordinamento nazionale delle Associazioni Malati cronici e rari di Cittadinanzattiva “perché, grazie al prezioso contributo del nostro Board scientifico e alla collaborazione con Federfarma, abbiamo sensibilizzato migliaia di cittadini su questo tema importante e molto attuale. Vogliamo anche sottolineare come questa iniziativa si inserisca in un momento cruciale, con la legge 741/2025 che riconosce finalmente l’obesità come malattia cronica. Il nostro impegno è nel continuare a promuovere un approccio integrato e diretto anche a combattere lo stigma sociale. Infatti,con Obesità. Non ignorarla, affrontiamola insieme vogliamo tenere insieme due messaggi: il primo è di non ignorarla in quanto l’obesità non è un fatto di volontà personale, ma una malattia che merita diagnosi, trattamenti, tutela dalla discriminazione e sostegno nei contesti di vita quotidiana. Il secondo messaggio” conclude Nicoletti “è di affrontare insieme l’obesità perché solo un approccio corale che unisca cittadini, professionisti e decisori può ridurre le disuguaglianze, favorire prevenzione efficace e garantire percorsi di cura multidisciplinari, continuativi e uniformi.”
“Le farmacie hanno collaborato con convinzione a questa campagna, perché affronta
una tematica molto attuale di forte impatto dal punto di vista sanitario, sociale ed
economico” osserva da parte sua Marco Cossolo, presidente nazionale di Federfarma (nella foto). “L’obesità infatti è una patologia dalla quale derivano una serie di conseguenze negative per la condizione psico-fisica del paziente e quindi per la sostenibilità del Servizio sanitario.
Una situazione resa ancor più complessa, come emerge dall’indagine di Cittadinanzattiva, dal fatto che chi è affetto da obesità tende a nascondere o a non riconoscere la propria condizione”. Una realtà, questa, che è stata sperimenta anche dai farmacisti coinvolti nella
campagna, afferma il presidente dei titolari di farmacia, “che hanno riscontrato difficoltà di approccio al paziente e hanno dovuto affinare le proprie strategie di comunicazione per avviare il dialogo e svolgere le attività previste. Attività che peraltro” conclude Cossolo “rientrano a pieno titolo tra i servizi cognitivi normalmente svolti dalla farmacia di comunità, ai fini della presa in carico e del monitoraggio del paziente cronico in collaborazione con gli altri professionisti della salute”.
Obesità, le proposte per contrastarla
I dati dell’indagine si concretizzano nelle proposte per contrastare l’obesità che
concludono il documento: cinque aree chiave, a partire dalla richiesta di un
rafforzamento normativo attraverso l’approvazione dei decreti attuativi della legge
741/2025, l’inclusione dell’obesità nei Lea e ‘approvazione del nuovo Piano nazionale
della Cronicità 2025. Quindi si propone una migliore organizzazione delle cure con la
creazione di Centri per l’obesità, percorsi di cura uniformi e l’istituzione di un registro
nazionale.
La terza area riguarda la formazione e la sensibilizzazione, con corsi obbligatori per gli operatori sanitari, la lotta allo stigma e il coinvolgimento delle organizzazioni civiche nell’Osservatorio nazionale, mentre la quarta prevede azioni concrete come programmi educativi nelle scuole, politiche fiscali mirate e la riqualificazione degli spazi urbani. La quinta e ultima area, infine, punta alla sostenibilità e all’accesso equo alle cure, garantendo la rimborsabilità dei trattamenti e un accesso equo alla chirurgia bariatrica.
L’indagine e tutte le informazioni e i materiali di “Obesità. Non ignorarla, affrontiamola
insieme” sono disponibili sul sito web di Cittadinanzattiva.