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martedì 28 Ottobre 2025
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Morbillo, 459 casi in Italia nei primi 9 mesi 2025, l’86.6% tra persone non vaccinate

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Roma, 27 ottobre – Numeri “contenuti”, secondo gli esperti. ma non del tutto privi di preoccupazione, perché registrano in ogni caso un aumento dei casi rispetto agli anni precedenti, con un rilevante rischio di contagio per quasi un italiano su dieci, in particolare tra i giovani adulti (20-40 anni). Sono quelli del morbillo, che dal 1° gennaio al 30 settembre dell’anno in corso ha colpito (casi notificati) 459 persone, con il 15,3% di casi importati (70, in valore assoluto), che si sommano ad altri 26 correlati a casi importati.

Questi i dati dell’ultimo bollettino Morbillo & Rosolia News, diffuso alla fine della scorsa settimana dall’Istituto superiore di sanità e curato dalla sorveglianza epidemiologica nazionale delle due malattie infettive. Non si tratta di dati preoccupanti come quelli degli Usa, 1560 casi confermati nell’anno con già tre focolai epidemici in New Mexico, Texas e South Carolina del Sud che dipingono un quadro a tinte molto fosche, legato – secondo le autorità scientifico-sanitarie del Paese – soprattutto al calo della copertura vaccinale, al quale non sono probabilmente estranee le posizioni e le politiche del responsabile della salute USA, Robert Kennedy jr. Ma sono in ogni caso numeri che collocano l’Italia al secondo posto in Europa per numero di contagi, preceduta soltanto dalla Romania (18 decessi dovuti a complicanze della malattia) e seguita da Germania, Belgio e Austria.

Lo stato vaccinale è noto per 434 dei 459 casi segnalati (94,6%) ed emerge che 376 (86,6%) erano non vaccinati al momento del contagio, 38 casi (8,8%) erano invece vaccinati con una sola dose, 16 (3,7%) erano vaccinati con due dosi. Per i rimanenti 4 casi vaccinati (0,9%) non è noto il numero di dosi ricevute.

L’età mediana dei casi segnalati è pari a 31 anni (per un range che va da 0 a 71 anni). Esattamente uno su due (50,3%) ha un’età compresa tra 15 e 39 anni e un ulteriore 25,8% ha 40 anni o più. Anche se l’incidenza più elevata resta quella nella fascia d’età 0-4 anni (55,2 casi per milione). E sono stati segnalati 22 casi in bambini sotto l’anno di età (incidenza 59,1 casi per milione).

Le Regioni/Province autonome che hanno segnalato casi di morbillo nel 2025 sono 20, ma più della metà dei casi (299, 65,1%) è stata segnalata da sole 5 Regioni: Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Calabria e Sicilia. L’incidenza più elevata è stata osservata in Calabria (32,7/milione abitanti) seguita dalle Marche (18,9/milione), dalla Provincia autonoma di Bolzano e dal Lazio (17,3/milione) e dalla Sicilia (17,0/milione). A livello nazionale, l’incidenza nel periodo è stata pari a 10,4 casi per milione di abitanti.

Tra i casi segnalati, ci sono anche operatori sanitari, in tutto 45. Lo stato vaccinale è noto per 43 di loro: 33 erano non vaccinati al momento del contagio, 4 erano vaccinati con una sola dose e 6 avevano ricevuto due dosi.

Circa un terzo dei casi (142; 30,9%) ha riportato almeno una complicanza. Le complicanze più frequentemente riportate sono state epatite/aumento delle transaminasi (54 casi; 11,8% dei casi totali) e polmonite (52; 11,3%). Altre complicanze segnalate includono casi di diarrea, cheratocongiuntivite, insufficienza respiratoria, stomatite, trombocitopenia, laringotracheobronchite, otite. Sono stati segnalati 3 casi di encefalite, rispettivamente in due adulti e in un preadolescente, tutti non vaccinati.

“La vaccinazione – ricordano gli esperti dell’Iss – è l’unico strumento efficace per proteggersi dal morbillo e dalle sue complicanze. Oltre a rafforzare la vaccinazione pediatrica di routine, è fondamentale recuperare la copertura in adolescenti e adulti e assicurare che anche gli operatori sanitari suscettibili siano vaccinati, tutelando se stessi e i pazienti più fragili. Prima dei viaggi internazionali, si raccomanda di verificare il proprio stato vaccinale”.

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