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martedì 28 Ottobre 2025
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Droga e ambiguità dell’industria dei farmaci, Vaia: “Monito del Papa va condiviso da tutti”

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Roma, 28 ottobre – Prime reazioni al monito che papa Leone XIV ha lanciato lo scorso 23 ottobre in occasione del suo discorso ai partecipanti all’incontro con i Movimenti popolari in Vaticano, dove, a proposito delle “vecchie ingiustizie nel nuovo mondo”, si è soffermato sulla “cattiva gestione del progresso tecnologico”, chiamando in causa anche l’industria farmaceutica.

Un messaggio forte, sul quale ha ritenuto di intervenire Francesco Vaia (nella foto), già direttore della Prevenzione del Ministero della Salute e oggi componente dell’Autorità garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità, in un’intervista resa ad Adnkronos Salute. “Il forte monito di Papa Leone sulla droga, sul fentanyl e sull’etica della produzione farmaceutica non si può non condividere” afferma Vaia, riferendosi in particolare alla definizione di “droga della morte” usata da Papa Prevost per il fentanyl, simbolo di quella dipendenza da oppioidi che sta devastando in particolare gli USA, dove rappresenta la seconda causa di morte tra i poveri. “Personalmente mi interpella dal profondo perché richiama due periodi della mia vita professionale” ha detto Vaia al riguardo. Il primo è la lotta alla pandemia dal fronte dello Spallanzani. In pochi denunciavamo le possibili derive geopolitiche e socioeconomiche della lotta al Covid e dello strumento vaccino sul quale, in epoca non sospetta, abbiamo denunciato manovre poco chiare. Eravamo abbastanza soli, in verità, ma il conforto autorevole di Papa Francesco ci spingeva ad andare avanti”.

“Nel periodo ministeriale, grazie anche alla spinta in particolare del sottosegretario Alfredo Mantovano, abbiamo allertato in maniera tempestiva tutte le autorità competenti per evitare che il fentanyl entrasse in maniera massiccia nel nostro Paese” ricorda Vaia. “Ovviamente noi abbiamo fatto la nostra parte, ma è tutto il sistema Paese si deve mettere in moto”.

Ma il pontefice ha anche puntato i riflettori sulle “ambiguità” dell’industria farmaceutica, un settore che “certamente rappresenta un grande progresso”, ma che, spinto dalla logica del profitto, rischia di alimentare derive pericolose per la salute pubblica e la dignità della persona.

“È opportuno fare due precisazioni, a mio giudizio doverose” puntualizza in propositoVaia. “L’industria farmaceutica è uno snodo importante non solo per la nostra economia, ma anche per la ricerca e l’innovazione che purtroppo pesa tantissimo su di loro e ancora poco dal versante pubblico. La seconda precisazione è sul vaccino: il suo uso distorto e a volte inutile quando non controproducente – come detto tante volte – non può farci disconoscere la sua importanza strategica e fondamentale per la prevenzione”.

Infine, sulla droga Vaia lancia un messaggio: “Tutti dobbiamo essere più chiari: porta con sé disperazione e anche morte. Misericordia e assistenza amorevole per chi cade, pene durissime per chi produce e spaccia”. 

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